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Stefania Salmaso: "D'accordo con il sistema a colori, ma serve cautela"

Stefania Salmaso Covid-19

L'epidemiologa si è detta d'accordo con il sistema a colori, che divide l'Italia in zone diverse, e commenta il brusco aumento dei contagi in Sicilia.

Alle parole di Ilaria Capua, la quale mette in guarda sul futuro dell’epidemia, fanno eco quelle dell’epidemiologa Stefania Salmaso: “Il Covid-19 continuerà a circolare nei prossimi anni, fino al 2023 e oltre”. Ma precisa: “L’importante è che non sia questo flagello che comporta ricoveri e decessi”. La Salmaso ha commentato anche il brusco incremento dei contagi registrati in Sicilia, legato “alla mobilità del periodo natalizio”. Si è detta in accordo con il sistema a colori con cui il Governo ha diviso l’Italia, evidenziando così le zone più a rischio, ma avverte che per tutto il 2021 serve ancora massima cautela.

Stefania Salmaso, il Covid-19 in Sicilia

L’epidemiologa Stefania Salmaso, epidemiologa delle malattie infettive che ha diretto a lungo il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della Salute dell’Iss, ha descritto l’attuale scenario dell’emergenza coronavirus e delineato quello futuro.

Sull’impennata di contagi in Sicilia, ha spiegato: “La Sicilia non è diversa dalle altri Regioni, presenta incrementi che sono stati osservati anche altrove e che sono legati al periodo immediatamente successivo alle feste di Natale. Nell’intervista rilasciata a Fanpage.it, ha aggiunto:Non vedo grosse differenze rispetto al resto d’Italia e comunque tutto è legato alla mobilità del periodo natalizio. Se guardiamo alla distribuzione dei casi su tutto il territorio regionale, tra le province più colpite c’è quella di Messina che combacia con il fatto che anche la dirimpettaia Calabria ha registrato lo stesso incremento. La causa è da ricercare nelle feste, a quei momenti in cui si è abbassata la guardia nei confronti delle contromisure da adottare”.

“È vero che è aumentata parecchio, ma come valore totale la Sicilia ha sempre fatto registrare un valore inferiore rispetto a tante regioni del Nord anche in proporzione alla popolazione. Si era avuta una incidenza molto elevata tra la popolazione anziana, gli ultra 84enni, perché quello ha dato notevole contributo all’aumento dei tassi dovuto soprattutto a focolai in Rsa o in situazioni in cui le persone in età avanzata sono state esposte al contagio. Nelle settimane prima di Natale quando la Sicilia era diventata zona arancione si era avuto un decremento in tutte le fasce d’età, adesso però in quella tra i 19 e i 50 anni c’è tendenza di nuovo all’incremento, che in Sicilia è marcata ma probabilmente legata al rientro per le vacanze nonostante la zona rossa, nei periodi in cui ci si poteva spostare”, ha precisato.

Il futuro dell’epidemia

“Il guadagno che avevamo prima delle festività natalizie era molto fragile e legato solo al distanziamento. Purtroppo dopo il periodo di Natale, in cui inevitabilmente le persone si sono incontrate senza essere attente, si è osservato un incremento in moltissime regioni. Non solo in Sicilia, ma anche in Basilicata o nella Provincia autonoma di Bolzano, dove ci sono pochi nuovi positivi ma un aumento significativo in proporzione alla popolazione. Sono fluttuazioni che devono invitare le persone a mantenere le contromisure che tutti conosciamo. È chiaro che siamo stanchi, ma ora come ora questo è l’unico strumento che abbiamo, quello di restare distanti e cercare di evitare i contatti diretti ancora in questa fase”, ha spiegato Stefania Salmaso.

Sul vaccino ha detto: “Certamente con l’avvento delle vaccinazioni, quando arriveranno a coprire una sufficiente parte di popolazione, vedremo una diminuzione del numero dei contagi nella speranza che nel frattempo possano arrivare anche strumenti terapeutici in grado di non farci temere il Covid-19 come una malattia mortale. Purtroppo dovremo vivere a lungo con questa situazione“.

Difficile prevedere il futuro dell’epidemia, ma commenta: “Sicuramente per tutto il 2021 dovremo essere molto cauti, perché la malattia continuerà a circolare nei prossimi anni, fino al 2023 e oltre, lo possiamo sottoscrivere, l’importante è che non sia questo flagello che comporta ricoveri e decessi. Quindi, non solo prevenzione primaria con la vaccinazione, ma anche capacità di cura che spero venga migliorata da nuove risorse”.

Il sistema a colori

E sul sistema a colori voluto dal Governo, ha dichiarato: “L’ideale sarebbe adottare contromisure tarate sui reali rischi delle singole realtà locali. Io sono in linea di principio d’accordo con il sistema a colori che abbiamo sin qui seguito. Cioè con maggiori restrizioni nelle zone in cui ci sono maggiori pericoli”.

“Questo però non vuol dire che la colorazione della Regione può essere l’unico strumento in grado di proteggerci perché poi la scelta è individuale. Purtroppo ancora oggi non disponiamo in Italia di una mappa dei rischi chiara. Certamente, le zone rosse hanno dimostrato di essere efficaci perché è lì che l’incidenza si è abbassata, molto di più rispetto a quelle arancioni e gialle. Quindi, è evidente che le misure restrittive funzionano quando sono veramente restrittive. Mentre le zone gialle sono state percepite come un basso rischio ma non è così”, ha precisato.