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Vaccino Covid, Crisanti: "Intanto facciamo un lockdown di 4 settimane"

Crisanti chiusura attività

Le parole del direttore del dipartimento di Medicina molecolare e virologica dell'Universita di Padova.

Secondo Crisanti, non basta puntare sul vaccino contro il Covid, ma serve serve un lockdown “di 3-4 settimane” per una vaccinazione più efficace contro il coronavirus. Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova, ha parlato ospite a Piazzapulita. “Più il virus si trasmette, più genera mutazioni. Si realizza la possibilità che alcune mutazioni siano resistenti al vaccino – spiega -. Idealmente, bisognerebbe fare un lockdown, abbassare la trasmissione e vaccinare più gente possibile”.

Vaccino Covid, Crisanti: “Facciamo un lockdown”

“In una situazione di trasmissione, vaccinare a rilento è un azzardo biologico”, continua il professore. “Più il virus si trasmette, più genera mutazioni. Si realizza la possibilità che alcune mutazioni siano resistenti al vaccino. Idealmente, bisognerebbe fare un lockdown, abbassare la trasmissione e vaccinare più gente possibile”. Ricordiamo che l’Italia ha avviato la campagna di vaccinazione da circa 20 giorni. Gli ultimi dati quotidiani fanno riferimento ad oltre 17mila nuovi casi.

E ancora: “Vedo un problema di comprensione biologica: bisognerebbe abbattere la trasmissione, non è mai accaduto nella storia che si vaccini mentre c’è trasmissione. Bisogna ridurre i numeri dei positivi, è l’unico modo per evitare che si generino varianti resistenti. Serve un lockdown di 2 mesi? Basterebbe un reset di 3-4 settimane e vaccinare più persone possibili”.

Infine: “Questi vaccini sono stati approvati perché una serie di esperimenti hanno dimostrato che inducono una risposta immunitaria a distanza di 20-30 giorni. Se cambiamo il protocollo, rendiamo inutile il processo di approvazione. Siamo alla follia totale. L’ente regolatore ha approvato il vaccino secondo la procedura, se decidiamo un approccio diverso vuol dire che la sperimentiamo sulle persone. Non si è mai visto al mondo…”