Debora Faravelli Interrogata dal pm dopo l’accusa di aver preso parte a due delle violenze sessuali di cui è ritenuto responsabile Alberto Genovese, la sua fidanzata Sarah Borruso ha ritenuto di dover chiarire il suo ruolo nella vita dell’imputato.
Parla la fidanzata di Alberto Genovese
Le due violenze a cui avrebbe partecipato anche Sarah sono quelle nei confronti di una ragazza di 23 anni, che ha dichiarato di essere stata drogata e stuprata a Ibiza (che secondo Sara era consenziente al sesso e aveva lei stesso chiesto la droga), e quelle di cui sarebbe stata vittima una 28enne nell’attico milanese teatro delle feste a base di droga e sesso. La fidanzata ha dichiarato di aver assecondato Genovese e i suoi desideri sessuali, tra cui i rapporti a tre, per amore: “A me non piacevano in particolar modo. Non era una cosa che partiva da me. Non c’era complicità prima del fatto, io mi trovavo nelle situazioni“.
Ha quindi spiegato la dinamica dei rapporti chiarendo di non essere lei a invitare le donne in camera ma che era Alberto, dopo averne iniziato uno con una ragazza, a chiamarla con un messaggio perché li raggiungesse. A quel punto il magistrato le ha chiesto se avesse mai detto al fidanzato di non gradire queste situazioni, ma lei ha negato: “No perché lui aveva una personalità più forte. Io ero disposta ad assecondarlo perché ero innamorata ed avevo paura di perderlo“. Tanto più che spesso la minacciava che avrebbe voluto ritornare con la sua ragazza precedente che lo assecondava di più.
Sara ha poi concluso affermando di non assumere più stupefacenti. Già prima dei fatti aveva deciso di smettere, cosa che “è stata motivo di litigio con lui“. Ora però, avendo una percezione della vita molto diversa da quella che aveva fino a un paio di mesi fa, “conduco una vita sana e regolare“.
