Ilaria Minucci Tre membri della famiglia Busso – madre, padre e un figlio – sono deceduti, a pochi giorni di distanza gli uni dagli altri, dopo aver contratto il coronavirus.
Madre, padre e figlio uccisi dal Covid
Ivan Busso, 42 anni, è morto dopo essere risultato positivo al SARS-CoV-2, venerdì 1° gennaio. Sua madre, Gina Smerghetto, 65 anni, è deceduta a circa quindici giorni di distanza dal figlio. Il 72enne Gianni Busso, padre di Ivan, invece, è spirato nella notte di lunedì 18 gennaio, presso l’ospedale Angelo di Mestre, dove era ricoverato per Covid dall’11 dicembre 2020.
La notizia della morte di Gina Smerghetto era stata data dal parroco don Alessandro Rosin, durante la cerimonia funebre celebrata in onore del figlio Ivan. A questo proposito, la moglie del 42enne, Elisa, aveva dichiarato quanto segue: «Sapevamo che era molto grave. Proprio ieri mattina i sanitari avevano concesso ad Alex, il fratello di Ivan, di poterla vedere. Gina non sapeva della morte di Ivan».
La famiglia Busso viveva a Malcontenta, in provincia di Venezia. La notizia della tragica scomparsa di madre, padre e figlio ha sconvolto i parenti e l’intera comunità del posto.
La raccolta fondi degli amici di Ivan Busso
In seguito all’improvviso decesso dei tre componenti della famiglia Busso, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha lanciato un appello finalizzato a stimolare l’adesione della popolazione alla raccolta fondi organizzata dagli amici di Ivan Busso i cui proventi verranno destinati alla moglie del 42enne, Elisa, e alla loro bambina di due anni.
L’iniziativa è stata presentata e spiegata dagli organizzatori tramite un post su Facebook: «Siamo alcuni amici di Ivan Busso. Abbiamo pensato di attivare questa raccolta fondi per aiutare la moglie Elisa e la figlia Astrid, di appena 2 anni, rimasta troppo presto senza il suo papà. Un gesto utile, di affetto, in ricordo di un amico per noi tutti davvero speciale e per sostenere la sua famiglia in questo momento di dolore. Ivan Busso aveva 42 anni e viveva a Malcontenta, vicino a Venezia. Persona eccezionale e veramente sempre disponibile ad aiutare tutti, anche chi aveva appena conosciuto. Era un Falconiere, arte nobile ed antica che amava oltre misura al punto di farla diventare la sua professione. Ivan era un sognatore e, grazie a questa sua indole, si è tuffato nell’astronomia, diventando un astrofilo e cercando di far innamorare chiunque di questa sua passione. Ora, per colpa di questo maledetto Covid, è volato tra le sue amate stelle, sopra il volo dei suoi falchi. Da lì, ne siamo certi, ci guarda e ci protegge. Ciao Ivan. Ci manchi già tanto».
