Da domenica 17 gennaio la Regione Lombardia è diventata zona rossa. Il presidente Attilio Fontana ha confermato di aver presentato ricorso al Tar contro questa decisione, definita “fortemente, e ingiustamente, penalizzante”. Abbiamo “chiesto al ministro di rivedere i parametri che regolano questa decisione, così impattante sulla vita dei nostri cittadini e delle nostre imprese”, ha dichiarato Fontana.
Lombardia la ricorso contro la zona rossa
Fontana continua a sostenere che i parametri che hanno portato alla zona rossa in Lombardia siano basati sui numeri del 30 dicembre. Per questo motivo non terrebbero conto di alcuni dati importanti come l’Rt sull’ospedalizzazione. La pensa allo stesso modo anche la neo assessora al Welfare Letizia Moratti: “La Lombardia viene penalizzata pur avendo un’incidenza di contagi per abitanti nettamente inferiore a diverse altre Regioni e alla media nazionale”.
Fontana ritiene più giusto che la Lombardia diventi zona arancione: “Ho chiesto al ministro Speranza di ripensarci e invieremo delle accurate note per spiegare le motivazioni della nostra opposizione”. Contrari alla zona rossa anche alcuni sindaci lombardi. Tra questi si è fatto sentire il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, il quale ha chiesto una deroga a cui si sono uniti anche i sindaci di Crema e Cremona.
Infine, sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala: “Prima Regione Lombardia decide di non riaprire le scuole fino al 24 gennaio (salvo essere smentita dal TAR). Poi Fontana dice per giorni ‘siamo vicini alla zona rossa’. Oggi strepitano. Dando per scontato che in Regione hanno i dati, perché non ci fanno capire come stanno realmente le cose?”.