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Roma, violentata e sequestrata per una notte: incubo per una 32enne

Polizia

Una donna di 32 anni ha vissuto un vero incubo: è stata violentata e sequestrata nel quartiere Ardeatino a Roma.

Il 14 gennaio, una donna di 32 anni, ha vissuto un vero e proprio incubo nel quartiere Ardeatino a Roma. Un uomo le ha sbattuto il viso sul pavimento, l’ha colpita in testa con uno smartphone e l’ha violentata. Poi ha deciso di segregarla in una stanza chiusa a chiave.

Violentata e sequestrata a Roma

L’uomo, un marocchino, era un suo amico, ma si è rivelato un vero aguzzino. Su richiesta della giovane, aveva deciso di ospitarla per qualche giorno nel suo appartamento. L’uomo, però, non voleva aiutare un’amica in difficoltà, ma aveva piani ben peggiori. La donna è stata liberata dai poliziotti del commissariato Tor Carbone, avvisati dai vicini di casa che la sentivano urlare. Il 41enne al momento si trova in carcere, con le accuse di sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate. Il pm è Eleonora Fini. Le forze dell’ordine, avvisate dai vicini, hanno fatto irruzione nell’appartamento e hanno trovato l’uomo ancora in pigiama. Da una camera hanno sentito urlare e sbattere i pugni contro la porta. Dentro la stanza è stata trovata la vittima, che era stata violentata, privata del cellulare per evitare che chiedesse aiuto e poi sequestrata all’interno di una stanza. Gli agenti l’hanno liberata e lei è crollata in un pianto di disperazione, poi ha raccontato le 24 ore terribili che aveva appena vissuto.

Tutto era iniziato la sera prima, quando la 32enne aveva chiesto ospitalità a quello che credeva essere un suo amico. Hanno fatto una cena tranquilla, ma poi la serata è cambiata. Entrambi hanno assunto cocaina e il 41enne le ha chiesto di trascorrere la notte insieme. Lei si è rifiutata, spiegando che preferiva dormire sul divano. L’uomo le ha risposto che le avrebbe ceduto il letto e che avrebbe dormito lui sul divano. “Mi ha chiesto, vuoi avere un rapporto con me? Ma non era assolutamente mia intenzione. La mia unica intenzione era dormire, avevo sonno. Nel contempo gli dicevo io riposo in soggiorno, lui mi ha detto vado io tu vai nella mia camera e invece mentre mi dirigevo nella stanza, è tornato indietro e ha chiuso la porta a chiave” ha spiegato la donna. “Io ho cominciato ad urlare per quello che stava accadendo, l’ho fatto per attirare l’attenzione di qualcuno. Mi sono dimenata, volevo scappare. Lui ha iniziato a colpirmi su tutto il corpo, mi ha sbattuto la testa sul pavimento e ha utilizzato il mio cellulare per colpirmi” ha aggiunto la vittima che, sotto shock, è stata portata all’ospedale Sant’Eugenio.