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Caso Genovese, la vittima: "Non ho mai estorto denaro a nessuno"

Alberto Genovese

La ragazza che ha denunciato Alberto Genovese ci tiene a difendersi dalle accuse che le sono state rivolte, sottolineando che vogliono screditarla.

La ragazza che ha denunciato Alberto Genovese continua a vivere un incubo, in cui è sempre al centro dell’attenzione e sta ricevendo addirittura delle accuse molto pesanti. Su di lei è stato detto che è una escort e che si è inventata tutto perché vuole i soldi dell’imprenditore.

Vittima di Genovese si difende

Coloro che continuano ad accusare la vittima di Alberto Genovese stanno dimenticando che ci sono ore di video ripresi dalle 19 telecamere installate nell’appartamento dell’imprenditore, che confermano a tutti gli effetti le terribili violenze che ha seguito e che hanno portato all’arresto dell’uomo. “Ho la sensazione di dovermi continuamente difendere. Potrebbe essere un’occasione valida per affrontare il tema della violenza sessuale, invece c’è chi si scaglia contro di me” ha spiegato la modella, che è sempre più provata dalla situazione. Per la ragazza, come per tutti i giovani, è difficile stare lontana dai social network, ma la rete è piena di notizie e accuse nei suoi confronti. Dalla notte dell’11 ottobre, quando è riuscita a scappare dalle violenze che stava subendo fermando una volante della polizia, la psicologa che la sta seguendo le consiglia di stare lontana da tutto ciò che può ricordarle quel momento. La giovane modella ci sta provando, ma ogni poco dalla televisione o da internet apprende dettagli inediti che la fanno stare ancora più male. Le è stato raccontato che Daniele Leali, amico di Genovese, a Non è l’Arena di Massimo Giletti, ha raccontato che c’è un testimone che dice che quando aveva 17 anni lei si prostituiva con facoltosi imprenditori per estorcere denaro usando una carta di credito. “Non è giusto che tutti parlino di me raccontando cose false, gettando m… È molto pericoloso. Non sono mai stata una escort. Non ho mai estorto denaro a nessuno. Se ho avuto le carte di credito è perché avevo il consenso della persona. Di questa vicenda ho già detto tutto alla Polizia” ha spiegato.

Gli uomini della Mobile di Milano, guidati da Marco Calì, hanno approfondito questa storia sulla quale gli avvocati di Genovese avrebbero raccolto materiale e testimonianze. In televisioni si è presentata una ragazza, Giulia Napolitano, che ha raccontato di aver incontrato la modella nell’estate 2018, quando aveva 16 anni, e che “si spacciava per maggiorenne” e si sarebbe appartata con un uomo. “Non la conosco, non so chi sia. Quell’estate sono stata con i miei genitori in Croazia. Ho decine di foto. In Sardegna sono andata la prima volta l’anno scorso con due amici, c’era anche la mamma di uno di loro” ha spiegato la ragazza. L’avvocato Liguori ha querelato tutti per diffamazione. Alberto Genovese, nell’inchiesta dei pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, coordinata da Letizia Mannella, ha messo a verbale che i due hanno assunto cocaina insieme e che dopo il primo rapporto consenziente la ragazza gli avrebbe proposto di darle 3.000 euro per fare ciò che voleva. L’imprenditore ha spiegato di aver accettato per avere un rapporto estremo. “Non avevo alcuna volontà di stare con lui. Io e l’amica con la quale ero andata alla festa a Terrazza sentimento volevamo andare via subito. Lui ci stava addosso insistente, ci dava fastidio. Poi sono stata drogata da Genovese e mi sono trovata in camera da letto. Se avessi voluto soldi, non sarei andata via lasciando lì tutto, vestiti compresi, e non avrei fermato la Polizia per strada” ha spiegato la giovane vittima. “Con tutto quello che sta venendo fuori, mi chiedo se quella sera non sarebbe stato meglio tornare a casa in silenzio” ha aggiunto, quasi pentita di aver denunciato visto che le stanno facendo vivere un nuovo incubo. “Io ho denunciato perché è quello che bisognava fare, anche per le altre donne che si trovano nella mia condizione” ha, infine, spiegato.