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Covid, in Italia 30 mila morti in più ma non per il virus

covid, secondo uno studio sono maggiori i morti nelle regioni del nord Italia

Negli ultimi giorni del 2020 Istat, l’istituto statistico, ha diffuso del numero di morti in Italia fra marzo e novembre

In Italia il Covid ha fatto a oggi 85.624 morti, ma solo su 55.576 era stata trovata traccia del virus. Alla conta mancano altri 30.048 deceduti in più rispetto agli anni passati. Quest’ultima cifra, come ha fatto notare il Corriere della Sera, rappresenta il numero dei decessi che non sono stati direttamente attribuiti al Covid 19. Come mai? Negli ultimi giorni del 2020 Istat, l’istituto statistico, ha diffuso del numero di morti in Italia fra marzo e novembre, in confronto alle medie dei 5 anni precedenti. In questi 9 mesi, segnati dalla pandemia, risulta un eccesso di 85.624 vittime. Eppure solo due terzi di questi si spiegano ufficialmente con Covid-19. E gli altri? Questa è la seconda domanda che si pone il Corriere della sera.

Covid, numero dei morti in Italia

Le istituzioni sono chiamate a spiegare questo eccesso. Sono sempre vittime Covid, che però non hanno avuto una diagnosi? Senza una risposta nemmeno a questo domanda, c’è chi si chiede se i sistemi sanitari, impegnati sul fronte pandemico, abbiamo smesso di curare tumori o patologie cardiache. I numeri, da soli, non permettono di rispondere a queste domande su ciò che è successo realmente lo scorso anno.

L’anno scorso la mortalità nel Paese è aumentata del 19%. Ma ci sono province in cui i decessi non sono mai aumentati. Si tratta per esempio delle province di Cagliari, Caltanissetta, Rieti. Poi ci sono province in cui i morti sono aumentati di pochissimo: Agrigento, Messina, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Matera, Chieti, Salerno, Benevento, Viterbo, Siena. Infine che ne sono altre dove il numero dei decessi è quasi raddoppiato: più 86% a Bergamo, più 76% a Cremona, più 62% a Lodi, più 57% a Brescia, più 41% a Milano. Solo nella provincia più importante della Lombardia c’è un eccesso di quasi diecimila morti rispetto alla normalità degli anni recenti. Risultano colpite duramente anche altre province del Nord Italia: Pavia, Lecco, Parma e Piacenza.

Tuttavia, nonostante l’importanza di analizzare i dati su base territoriale, nessuno sembra avere voglia, in Italia, di condividere questi numeri. Come fa notare sempre il Corriere della Sera, questo sarebbe tuttavia un buon indicatore della performance dei sistemi sanitari nelle ventuno amministrazioni che ne sono responsabili