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Rientro a scuola nel caos: Cts diviso, dpcm, ordinanze regionali e Tar

scuola 18 gennaio

E' caos sul rientro a scuola: tra decreti governativi, ordinanze regionali e ricorsi al Tar, l'incertezza regna sovrana tra la comunità scolastica.

Continua il caos sul rientro a scuola: tra esperti del Comitato tecnico-scientifico divisi, dpcm e ordinanze regionali, i territori stanno procedendo in ordine sparso col risultato di lasciare nella più totale incertezza alunni e insegnanti.

Rientro a scuola nel caos

Da una parte infatti il governo è fautore della riapertura degli edifici scolastici per il 50% della comunità studentesca mentre dall’altra i governatori, che temono un rialzo dei contagi, frenano e prorogano la didattica a distanza. I genitori e gli alunni insorgono e presentano ricorso al tribunale amministrativo, che in diverse regioni (tra cui Lombardia, Emilia-Romagna e Friuli Venezia-Giulia) dà loro ragione e sospende la validità delle ordinanze. Da parte loro anche i membri del Cts che dovrebbe consigliare l’esecutivo sono divisi tra aperturisti e rigoristi, tra chi istituirebbe il lockdown totale e chi si rende conto che l’Italia non se lo può permettere.

I Presidenti regionali, preoccupati che il rientro faccia aumentare i casi positivi e che allo stesso tempo il Tar bocci i loro provvedimenti, hanno pertanto chiesto un incontro urgente ai ministri Speranza e Boccia per risolvere la situazione di “incertezza che va a discapito in primo luogo di studenti, genitori e di chi nella scuola lavora“.

Ognuno va per conto suo e nel paese vi sono otto diverse decisioni regionali, spesso prese a poche ore dall’inizio della loro validità, per quanto riguarda il ritorno a scuola. Per ovviare a questa situazione senza precedenti, ha spiegato il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo, servirebbe rivedere la riforma del Titolo V della Costituzione.