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Visite rimandate per il Covid: 2 milioni si indebitano per curarsi dai privati

Visite rimandate per covid

Di fronte a visite e analisi rimandate per il Covid, oltre 2 milioni di italiani si sono indebitati per ricorrere alle cure private.

Tra ospedali pieni e medici e infermieri in prima linea contro il Covid, sono tantissimi gli italiani che si sono visti rimandare visite, analisi, accertamenti e operazioni programmate: nel periodo da marzo a dicembre 2020 si stima che ciò abbia riguardato 32,8 milioni di persone di cui il 73% (23,9 milioni) si è visto rinviare una o più volte il proprio appuntamento e il 34,3% (11,3 milioni) se l’è visto annullare del tutto.

Visite rimandate per Covid

Di fronte a questa situazione, sette milioni di persone si sono rivolte a strutture private. Una parte è riuscita ad approfittare della copertura delle assicurazioni sanitarie ma la stragrande maggioranza, pari al 76,6%, non vi ha potuto ricorrere perché senza polizza. Tra chi ha attinto ai propri risparmi per potersi permettere le cure e chi ha chiesto prestiti a familiari, amici, finanziare e banche, sarebbero oltre due milioni le persone che si sarebbero indebitate.

Sono i dati di una ricerca effettuata da MUp Research e Norstat commissionata da Facile.it e Prestiti.it. Questa ha svelato come tra marzo e dicembre 2020 i cittadini che hanno fatto ricorso a prestiti si sarebbero indebitati per una media di oltre 6 mila euro con rate mensili anche fino al 2025.

Le visite rimandate o annullate hanno riguardato gli ambiti più diversi, dalla cardiologia all’oncologia. Spesso si è trattato di rinvii non di poche settimane ma di alcuni mesi: oltre due per i malati di tumore e per i pazienti cardiologici e un’intero trimestre per la ginecologia. I reparti che hanno ritardato o cancellato più visite sono stati però quelli di gastroenterologia e urologia, rispettivamente con l’81,2% e il 75% di pazienti vittime del disservizio. Nel 68% dei casi l’appuntamento è stato rimandato a data da destinarsi.