E’ successo a Carmagnola (Torino), un ragazzina dell’Istituto comprensivo di corso Sacchione giovedì scorso è stata beccata durante una lezione mentre stava usando il suo cellulare. La professoressa di arte giustamente, seguendo il regolamento interno, che tra l’altro era stato anche fatto firmare ai genitori degli alunni, ha sequestrato lo smartphone. Tale regolamento prevede che siano gli stessi genitori a recarsi poi alla scuola per riprendere i telefonini, in modo tale da dimostrare che siano stati avvisati dell’accaduto.
Smartphone sequestrato, il padre denuncia l’istituto
Tuttavia, il padre della ragazza, un uomo di 59 anni, di fronte alla vicenda si è infuriato e ha deciso di denunciare la scuola per appropiazione indebita.
In un primo momento l’uomo ha chiesto che lo smartphone fosse restituito alla figlia, in quanto non aveva la possibilità di recarsi a scuola personalmente per riprenderlo.
La preside dell’Istituto, Carla Leolini, ha controbattuto sottolineando che era stato stabilito un regolamento con uno scopo educativo che i genitori stessi avevano firmato: nel periodo antecedente alla pandemia, gli alunni prima di entrare in classe dovevano lasciare il loro cellulare in una scatola, mentre ora, poichè non si possono accumulare, gli insegnanti li fanno depositare sul davanzale. Quando ovviamente un professore scopre che un alunno, invece di seguire la lezione, sta usando il cellulare, è obbligato ad intervenire.
Allora il padre della studendessa venerdì mattina si è recato presso la scuola affinchè potesse riappropriarsi del telefonino, ma ha sorpreso tutti, in quanto, ha prima insultato alcuni membri del personale scolastico e, non contento, si è poi recato dai carabinieri per denunciare la preside.
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