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Mascherine biotech non sicure: l'inchiesta di Striscia la Notizia

Mascherine

U-Mask assicura: "Le nostre mascherine biotech sono sicure, conforme alla legge eda sempre regolarmente autorizzate".

Un servizio che andrà in onda su Striscia la Notizia ha attirato l’attenzione di molti. Al centro dell’inchiesta del noto programma satirico è la qualità di filtraggio delle mascherine biotech che numerosi italiani indossano ogni giorno: secondo gli autori del servizio sono molte quelle che non rispettano le normative previste dalla legge.

Mascherine biotech non sicure: l’inchiesta

Nonostante la marcatura CE molte mascherine potrebbero non essere a norma, ovvero filtrare meno del 95% imposto dalla legge. È ciò che ha voluto dimostrare Moreno Morello, autore del servizio di Striscia la Notizia.

“Abbiamo notato da subito che la procedura di validazione dell’Istituto superiore di sanità, che dovrebbe essere elemento di tranquillità per tutti, induce le persone a credere che l’Istituto controlli anche l’efficacia dei dispositivi, invece si limita a un semplice controllo documentale” ha spiegato Morello al Corriere della Sera. “La stessa percezione errata – continua – si ingenera con la marcatura CE (l’alternativa alla validazione dell’Iss) perché in sostanza sono i produttori stessi a marcare come CE le mascherine, facendo in proprio dei test senza che nessuno ne controlli il risultato e dunque dichiarandone la conformità. E i test a campione che abbiamo fatto hanno dimostrato che circolano troppe mascherine non a norma“.

Tra loro anche U-Mask

Sotto esame un brand molto conosciuto in tempi di pandemia, U-Mask, le cui mascherine sono state indossate da personaggi come Fedez e Chiara Ferragni e utilizzate anche in Parlamento. “I consumatori hanno la percezione di avere su naso e bocca una protezione superiore rispetto a quella garantita dalle chirurgiche, ma i test svolti in più laboratori qualificati rivelano che siamo sotto di svariati punti. Insomma le U-Mask filtrerebbero meno di quelle da 50 centesimi e costano pure 35 euro” commenta l’autore del servizio.

I chiaramenti di U-Mask

L’azienda produttrice delle mascherine U-Mask ha prontamente rassicurato i propri clienti sottolineando che i propri prodotti sono “da sempre regolarmente autorizzate e supportate dalla documentazione conforme alla legge. L’azienda già si è mossa per tutelare la propria posizione, nelle sedi competenti, dato che le affermazioni nel servizionon sono in alcun modo pertinenti e radicalmente prive di fondamento”.

Per calcolare il coefficiente di protezione delle mascherine, l’azienda segue un metodo di misurazione effettuato in un “laboratorio altamente qualificato” e “nelle modalità previste dalla normativa vigente”. U-Mask ha già inviato “tutta la documentazione tecnica relativa ai nostri doispositivi alle autorità competenti (Ministero della Salute) che, preso atto della correttezza della documentazione accompatoria e delle prove tecniche effettuate, ne ha disposto l’approvazione e la registrazione come dispositivi medici di classe I“.

L’azienda, infine, invita chiunque sia interessato a consultare l’apposita sezione sul proprio sito web o a contattarli per consultare di persona le validazioni e le certificazioni.