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Napoli, chirurgo trovato morto in albergo: è giallo

Ambulanza

Giallo a Napoli per la morte improvvisa di un noto chirurgo partenopeo, trovato privo di vita in una stanza d'albergo.

Giallo a Napoli per la morte di un medico partenopeo, trovato privo di vita in una stanza d’albergo. L’uomo, di 51 anni, era molto conosciuto in quanto noto chirurgo, da anni all’ospedale Anna Rizzoli di Ischia, ma anche per essere un personaggio in vista della “Napoli bene“.

Giallo a Napoli

L’uomo era al servizio delle comunità più deboli in quanto membro del Rotary Club partenopeo ed era molto dedito alla famiglia, soprattutto alla moglie e ai due figli, a cui dedicava tutto il tempo libero. Sulla sua scomparsa ci sono diversi misteri, ma ora stanno indagando i carabinieri della Compagnia Napoli Centro, che hanno posto sotto sequestro la salma. Il corpo è stato trovato la mattina del 24 gennaio, sul letto di una stanza dell’hotel Exe Majestic, a Chiaia, dove il medico si sarebbe recato la sera precedente. Uno dei nodi principali da sciogliere riguarda il motivo per cui il 51enne si è recato a dormire in albergo nonostante vivesse nello stesso quartiere con moglie e figli. Gli investigatori non escludono nessuna pista, dalla morte naturale fino al suicidio. La moglie del chirurgo ha dichiarato che il marito “si era recato in hotel perché non si sentiva bene e non voleva disturbare i figli“. La stanza è stata trovata in ordine, con uno zaino con pochi effetti personali e il corpo del chirurgo sul letto, rigido e privo di vita. A trovarlo è stata la signora delle pulizie, che ha aperto la porta della stanza dove aveva trascorso la notte il medico. Pochi minuti prima, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il personale dell’hotel era già stato allertato da una telefonata della moglie, che aveva chiamato la segreteria perché preoccupata del fatto che l’uomo non rispondeva al cellulare. L’hotel ha quindi incaricato la signora delle pulizie di controllare la stanza e subito dopo sono stati avvisati il 118 e le forze dell’ordine.

La causa della morte del medico resta un mistero ma l’unica certezza è che al momento dei soccorsi l’uomo è risultato privo di vita da circa 3 ore. All’interno della stanza non sono stati trovati biglietti o lettere che possano confermare l’ipotesi del suicidio. Dalle prime ricostruzioni il medico appare come un uomo molto amato e stimato, dalla famiglia e dai colleghi. L’unico intoppo nella sua carriera è stato un avviso di garanzia, nell’ambito di un’indagine del 2018 che aveva coinvolto altri cinque colleghi dell’ospedale per la morte di una donna di 32 anni, operata per ernia ombelicale. “Una circostanza quasi di routine per la quale non c’era nessuna colpevolezza ma fa parte dei rischi del nostro mestiere” hanno dichiarato i colleghi dell’ospedale, che lo hanno descritto come un chirurgo irreprensibile e un grande professionista. La salma è stata trasferita al dipartimento di Medicina legale del Policlinico federiciano, dove sarà effettuata l’autopsia.