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Pubblicata la nuova mappa delle zone rosso scuro in Italia e in Europa

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Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattia ha pubblicato la mappa aggiornata delle zone rosso scuro.

Nella giornata di giovedì 28 gennaio il Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattia (Ecdc) ha pubblicato la mappa aggiornata delle aree europee che rientrano nelle cosiddette buone rosso scuro e in cui rientrano anche alcune regioni italiane, ovvero Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Provincia autonoma di Bolzano. Una prima versione (ancora ufficiosa) della mappa era già stata resa pubblica lo scorso 25 gennaio dal commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, che ha presentato la proposta della Commissione Ue per i viaggi e la mobilità sul suolo comunitario e al di fuori dei confini.

Zone rosso scuro: cosa cambia

Didier Reynders, commissario europeo per la Giustizia, aveva anticipato la nuova mappa dell’Europa a seconda dei livelli di rischio, in cui è presente anche il colore rosso scuro. “La nuova categoria si applica alle aree in cui il tasso delle infezioni di 14 giorni è di 500 o più” ha spiegato il commissario. Questa situazione coinvolge anche alcune Regioni italiane. La cartina mostrata da Reynders risulta quasi tutta rossa, ma alcuni territori sono caratterizzati da un colore più scuro, che va ad indicare una circolazione dell’infezione più elevata. Tra questi è presente l’Irlanda, alcune zone della Svezia, della Francia e della Germania, la quasi totalità della Spagna e del Portogallo, ma anche alcune regioni italiane, come il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna, il Veneto e la Provincia autonoma di Bolzano.

Secondo la mappa, sono questi i territori italiani maggiormente colpiti dalla pandemia. In queste zone le regole potrebbero dunque diventare molto più stringenti, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti. Questo significa che le persone provenienti da queste zone sarebbero sottoposti all’obbligo di tampone e quarantena per poter viaggiare verso il resto dell’Unione Europea.

Perché proprio Friuli, Emilia e Bolzano?

La mappa è stata creata sulla base degli ultimi dati raccolti dall’Ecdc, che risalgono allo scorso 17 gennaio per cui sono state inserite nella zona rosso scuro le aree con un numero di casi maggiori a 500 ogni 100mila abitanti. In questo intervallo rientrano anche alcune regioni italiane che per questo potrebbero essere classificate come zone rosso scuro.

Il Friuli Venezia Giulia, lo scorso 17 gennaio, presentava un tasso di 768 casi ogni 100mila abitanti, la Provincia autonoma di Bolzano 696, il Veneto 656 e l’Emilia Romagna 528. “L’Emilia-Romagna, con i dati attuali, non correrebbe certo il rischio di entrare a livello europeo in zona rosso scuro, ammesso che l’ennesima sfumatura cromatica possa essere il miglior modo per contrastare l’epidemia” ha dichiarato Raffaele Donini, assessore regionale alla Sanità.

Immagino che l’Ecdc parta dalla considerazione che i dati italiani siano uniformi. È un errore di fondo che porta a dati fuorvianti. Bisogna ribadire per l’ennesima volta che il numero di positivi a settimana su centomila abitanti dipende dalle positività che si trovano facendo tamponi” ha commentato Luca Zaia, governatore della Regione Veneto.