Riccardo Castrichini Federico Perno, direttore della microbiologia del Bambino Gesù, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera nella quale ha fatto il punto sullo stato d’avanzamento dello studio sui vaccini covid in merito alla loro resa ed efficacia. Lo scienziato ha anche sottolineato che, stando ai dati fin qui in possesso, le persone che hanno ricevuto la seconda dose del siero “non si sono ammalate e si presume che non si siano neppure infettate visto che, in base agli studi preliminari sia di Pfizer-BioNTech sia di Moderna, i vaccinati hanno sviluppato una forte risposta immunitaria protettiva”. Il vaccino covid è dunque in grado di bloccare l’infezione e in un “ottica virologica” vuol dire che “chi non viene infettato non può infettare” e che dunque il virus non si trasmette più.
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Con il vaccino covid non si trasmette il virus
Questo per Perno non vuol dire abbassare la guardia, ma anzi deve essere una condizione di maggiore consapevolezza in quanto, seppur per una piccolissima percentuale (solitamente comoresa tra l’1 e il 3%) il vaccino potrebbe essere del tutto inefficace e dunque si corre il rischio di contagiarsi ed essere contagiosi. Solo quando la situazione di schermatura sarà ampia si potrà provvedere ad eliminare l’uso della mascherina e l’abolizione del distanziamento sociale.
Lo scienziato del Bambin Gesù sottolinea inoltre che anche chi ha già avuto il covid dovrà vaccinarsi in quanto è come si non si fosse mai stati malati. “L’infezione da Covid – precisa Perno – non necessariamente genera una protezione, come accade per morbillo o rosolia la cui immunità è per sempre. Sappiamo che – conclude – un numero non piccolo di ammalati Covid non sviluppa un’’immunità”.
