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Citofonata di Salvini a Bologna, arrestati per spaccio i genitori del ragazzo

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I Carabinieri di Bologna hanno arrestato per spaccio di droga i genitori del ragazzo protagonista della famosa citofonata di Salvini dell'anno scorso.

Sono stati arrestati per spaccio di droga i genitori del ragazzo minorenne che nel gennaio del 2020 divenne protagonista della famosa citofonata di Salvini al quartiere Pilastro di Bologna. I Carabinieri della città felsinea hanno infatti messo in arresto il padre 59enne e la madre 58enne del giovane con l’accusa di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il figlio tuttavia sarebbe comunque estraneo alle attività compiute dai genitori.

Citofonata Salvini, arrestati genitori del ragazzo

La perquisizione nella casa dei due genitori è avvenuta nella giornata del 26 gennaio. Dopo aver setacciato l’appartamento gli uomini delle forze dell’ordine hanno rinvenuto 13 grammi di cocaina, 170 grammi di marijuana e 384 grammi di hashish nonché oggetti relativi all’attività di spaccio tra cui bilancino di precisione e materiale per il confezionamento della droga.

Oltre alla droga sono state trovate anche armi e munizioni come il caricatore di una pistola semiautomatica calibro 380 Acp con all’interno sei proiettili e una pistola elettrica taser. Trovati anche 925 euro in contanti e altri 340 euro in banconote false. Al momento la donna si trova agli arresti domiciliari, mentre il marito è attualmente in caserma in attesa dell’udienza di convalida. La scoperta dell’attività si spaccio della coppia è avvenuta a seguito del pedinamento di un 39enne che si aggirava con fare circospetto nei pressi dell’abitazione dei due. Una volta salito in casa, l’uomo ne sarebbe poi uscito dopo soli dieci minuti e fermato dagli agenti ha in seguito ammesso di essere in possesso di cocaina.

L’appartamento del quartiere Pilastro era già salito agli onori delle cronache nel gennaio del 2020, quando in piena campagna elettorale per le regionali in Emilia-Romagna Matteo Salvini decise di citofonare chiedendo se in casa fossero presenti degli spacciatori.