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Covid, Forastiere: "Lockdown a febbraio per far diminuire i contagi"

Lockdown

L'epidemiologo Francesco Forastiere ha proposto di fare un nuovo lockdown a febbraio per diminuire i contagi di Covid.

L’epidemiologo Francesco Forastiere, professore all’Imperial College di Londra e direttore scientifico della rivista Epidemiologia e prevenzione, ha fatto il punto della situazione riguardo i casi di Covid in Italia. Secondo l’esperto, come lui stesso ha dichiarato all’Adnkronos Salute, servirebbe un lockdown di un mese per far scendere la curva.

Forastiere: ipotesi lockdown

Per far scendere la curva dei contagi serve “un lockdown deciso, programmato, magari che duri un mese. Febbraio è un mese ancora critico per le sindromi influenzali, anche se per ora c’è stata una drastica riduzione dei casi di influenza“. Questo è quanto dichiarato da Francesco Forastiere.”È ovvio che per un’analisi corretta occorre verificare l’incidenza settimanale dei casi in ogni regione, l’Rt, e porre maggiore attenzione alle classi di età colpite. Dobbiamo sapere se a correre più rischi in questa fase sono gli anziani o i giovani” ha aggiunto l’epidemiologo. L’esperto ha ricordato come il lockdown totale dello scorso anno sia riuscito a far scendere i casi in modo radicale. “Se osserviamo quello che è accaduto a novembre-dicembre, solo le regioni con colore rosso hanno avuto una discesa rapida della curva epidemica. Le regioni in zona gialla hanno mostrato una discesa molto disomogenea e per le regioni in arancione, il colore attuale di molte regioni, il declino di casi è stato modesto. In questo periodo un esempio lungimirante è la Sicilia, la regione che ha voluto la zona rossa sulla base dei preoccupanti dati di incidenza” ha aggiunto. Secondo Forastiere si tratta di un sacrificio indispensabile per riprendere il tracciamento dei contatti. Febbraio è un mese critico per le influenze, per cui potrebbe essere sfruttato per un nuovo lockdown.

L’ipotesi di un lockdown per tutto il mese di febbraio spaventa, viste anche le condizioni economiche in cui stanno vivendo moltissimi italiani, ma secondo Forastiere potrebbe essere utile per riuscire realmente a diminuire i contagi in modo drastico, agevolando anche la campagna vaccinale. Anche la Fondazione Gimbe ha sottolineato che la discesa della curva è ancora troppo lenta, con notevoli differenze regionali, anche per quanto riguarda i vaccini. “Tutte le curve continuano questa settimana la loro lenta discesa, ancora grazie agli effetti del decreto Natale, destinati tuttavia ad esaurirsi a breve” ha spiegato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. I ritardi nelle consegne dei vaccini stanno peggiorando la situazione, tanto che Cartabellotta ha puntualizzato che con queste disponibilità solo il 14% della popolazione potrà completare le due dosi del ciclo vaccinale, ma non prima della fine di aprile. Inoltre, la Fondazione ha sottolineato che si stanno rilevando delle forti differenze regionali del tutto inspiegabili sulla base dei criteri utilizzati nella prima fase di consegna.