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Bolzano, coniugi scomparsi: gli indizi contro il figlio Benno Neumair

Coppia scomparsa

I coniugi scomparsi a Bolzano potrebbero essere stati uccisi dal figlio Benno Neumair: sono molti, infatti, gli indizi che ne dimostrano la colpevolezza.

I coniugi scomparsi a Bolzano il 4 gennaio 2021 non sono ancora stati trovati ma è sempre più probabile che gli insegnanti in pensione siano stati uccisi e che la responsabilità dell’atroce gesto sia da imputare al figlio 30enne delle vittime.

Bolzano, coppia scomparsa: il figlio si costituisce

Benno Neumair, figlio di Peter Neumair e Laura Perselli, si è recato spontaneamente in procura per costituirsi. La decisione è scaturita in seguito ad alcune comunicazioni ricevute dai suoi legali, Flavio Moccia e Angelo Polo, che lo hanno informato circa l’intenzione degli inquirenti di dichiararlo in stato di fermo. Il 30enne non ha confessato né è stato interrogato ma ne è stato disposto il trasferimento presso il carcere di Bolzano, dove rimarrà fino a lunedì 1° febbraio. In quella data, infatti, si terrà l’udienza che verrà svolta in presenza del gip Carla Scheidle.

La denuncia per la scomparsa dei coniugi bolzanini

Gli indizi che hanno indotto gli inquirenti a dubitare di Benno Neumair sono molteplici. In primo luogo, è apparso pressoché sospetto che il 30enne, rincasando all’alba del 5 gennaio 2021 dopo aver trascorso la notte a casa della fidanzata, non si sia reso conto dell’assenza della coppia. A questo proposito, il giovane ha dichiarato di non aver notato la sparizione dei genitori poiché convinto che stessero dormendo. Nel corso della giornata del 5 gennaio, tuttavia, il ragazzo si è recato dai carabinieri con una zia per denunciare la scomparsa degli insegnati in pensione, su pressione della sorella Madé, che risiede a Monaco di Baviera.

Il ritrovamento di tracce ematiche analizzate dal Ris

Le prime incongruenze espresse in caserma durante la denuncia hanno allertato gli agenti che hanno iniziato a valutare un possibile coinvolgimento del 30enne nella vicenda. Si è ipotizzato, infatti, che avesse scaricato i corpi dei genitori nel fiume Adige. Una simile tesi è stata avvalorata dal reperimento di tracce di sangue sul ponte di Vadena, sull’Adige, in prossimità della discarica Ischia-Frizzi, accuratamente analizzate nei laboratori del Ris. Le tracce ematiche sono compatibili con Peter Neumair e con altri campioni prelevati nella Volvo posseduta dalla coppia. A bordo della vettura, sequestrato dalle forze dell’ordine poco prima che Benno Neumair la portasse all’autolavaggio, è stata rinvenuta anche una bottiglia di acqua ossigenata da 800 cl, probabilmente impiegata per pulire le macchie lasciate nell’abitacolo.

Proprio l’auto dei coniugi, inoltre, è stata avvista sul ponte di Vadena nella tarda serata del 4 gennaio: alla guida della Volvo, però, non vi era né Paul Neumair né Laura Perselli bensì il giovane Benno che potrebbe aver gettato i cadaveri nel fiume per poi recarsi dalla fidanzata Martina, a Ora.

La testimonianza della fidanzata di Benno Neumair

Un altro elemento fondamentale che ha rafforzato i sospetti nei confronti di Benno Neumair è dato dalla testimonianza fornita dalla fidanzata del giovane, attualmente indagata per favoreggiamento.

Interrogata rispetto agli eventi che hanno caratterizza il 4 gennaio, la ragazza ha dichiarato: «Benno è sempre venuto da me con i mezzi. Quella sera, invece, è venuto in macchina e mi ha chiesto di lavargli i vestiti».

Gli abiti indossati dal 30enne sono stati consegnati al Ris e sottoposti ai dovuti esami.

I dati emersi dall’analisi dei cellulari

La scelta di Benno Neumair di raggiungere Ora con la macchina piuttosto che i mezzi pubblici avvalora l’ipotesi dei corpi abbandonati nell’Adige. Una simile pista appare ancora più valida se confrontata con i dati emersi dall’analisi dei cellulari della coppia e del figlio 30enne.

I cellulari di Peter Neumair e di Laura Perselli, infatti, sono stati agganciati da una cella al Ponte Roma, a sud di Bolzano, prima di essere definitivamente spenti alle ore 21:30 circa del 4 gennaio. La località che coincide con la cella è la medesima in cui una telecamera di videosorveglianza ha registrato il passaggio di Benno Neumair alla guida della Volvo. Pochi minuti dopo la disattivazione dei dispositivi mobili dei coniugi, anche lo smartphone del ragazzo viene spento per circa trenta minuti, a partire dalle 21:57, mentre si trovava in prossimità del già citato ponte di Vadena.

Interrogato su simili circostanze dagli inquirenti, Benno Neumair ha affermato di essere stato ripreso delle telecamere mentre si recava dalla fidanzata a Ora. A questo proposito, il tragitto che collega Bolzano ad Ora ha una durata di circa venticinque minuti ma il sospettato, sulla base delle testimonianze fornite dalla compagna, ha impiegato circa un’ora per giungere a destinazione.

Le indagini alla ricerca di un movente

Gli elementi che puntano verso la colpevolezza di Benno Neumair aumentano in modo sempre più evidente. Gli inquirenti, pertanto, stanno indagando sul movente alla base del presunto duplice omicidio. La causa scatenante del gesto, infatti, potrebbe essere riscontrata nella dipendenza dagli anabolizzanti del 30enne e dalle frequenti liti che si susseguivano in famiglia, dopo il rientro a Bolzano del giovane, avvenuto nel 2020.