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Alberto Genovese, vittima: "Temevo mi avrebbe uccisa"

Alberto Genovese

La 18enne vittima di Alberto Genovese, violentata a Terrazza Sentimento, aveva paura che lui l'avrebbe uccisa.

La ragazza di 18 anni vittima di stupro ha rilasciato un’intervista a Non è l’Arena, di Massimo Giletti, in cui ha nuovamente puntato il dito contro Alberto Genovese. Sono passati quattro mesi da quando è scappata da Terrazza Sentimento, seminuda, e ha intercettato una volante della Polizia spiegando di essere stata violentata.

La vittima di Alberto Genovese

Temevo che mi avrebbe uccisa” ha ammesso la ragazza, confermando la violenza inaudita di Alberto Genovese durante quella notte. L’accusa di stupro nei confronti dell’imprenditore si basa anche sulle immagini delle 19 telecamere dell’abitazione, dove si tenevano numerose feste a base di alcol e droga. All’ipotesi iniziale di reato, il pm Rosaria Stagnaro e l’aggiunto Letizia Mannella, hanno aggiunto altre 5 violenze ad altrettante ragazze, ricostruite dai poliziotti della Mobile guidati da Marco Calì. “Non sono una tossicodipendente, ne faccio uso sporadicamente” ha spiegato la ragazza in televisione, riferendosi alla droga. La giovane ha raccontato che la sera del 10 ottobre Alberto Genovese l’aveva puntata, le aveva versato champagne da una bottiglia che poteva prendere solo lui e che aveva un “cavo dell’iPhone legato intorno“. Lei sospetta che all’interno abbia messo la droga dello stupro. La violenza, documentata dai video, è durata fino alla sera dopo. Ogni volta che la ragazza si riprendeva, Genovese la drogava di nuovo per violentarla. A volte la modella sembrava cosciente, tanto da implorarlo di smetterla e di liberarla.

Alberto Genovese, interrogato a San Vittore, ha dichiarato che la modella era consenziente, che gli ha chiesto 3000 euro per avere un rapporto estremo e che lui gliene ha proposti altri 500 “se si fosse fatta legare” e se avesse urlato. “Ricordo di essere andata a farmi una doccia, ma ero completamente fatta. Non ero lucida” ha spiegato la ragazza al giornalista. Quando è tornata in sé era convinta di aver avuto un incubo. Ha tentato di chiamare un taxi ma è stata aggredita da Genovese. “Mi ha presa per i capelli, mi ha trascinata con violenza per la stanza e mi ha lanciata sul pavimento. Ho avuto paura di morire” ha dichiarato. La ragazza ha chiamato un’amica invece della Polizia perché aveva paura della reazione dell’imprenditore. Daniele Leali, amico di Genovese, l’ha contattata nei giorni seguenti spiegandole che non sapeva della violenza e che era stato l’imprenditore a chiedergli di “dirle di fare incontrare i rispettivi avvocati“. Genovese, ai pm, ha aggiunto di aver dato all’amico 8000 euro per la modella. “Ha cercato di comprarmi. Mi ha proposto un accordo tra le due parti per addolcire la mia denuncia (…), gli ho detto che avrei parlato con il mio avvocato e che ci avrei pensato, ma non sapevo ancora cosa era successo” ha concluso la ragazza.