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La storia di Ramona: "Rischio lo sfratto per un errore di punteggio"

Ramona Lescai sfratto forzato

Ramona Lescai rischia lo sfratto forzato per un errore di punteggio nell'assegnazione dell'abitazione: la sua richiesta di aiuto.

Giunge da Roma la storia di Ramona Lescai, una donna di 29 anni con un un figlio di 10 che rischia di subire uno sfratto forzato in piena pandemia. Residente in un residence (CAAT) del municipio XII, denuncia la mancanza di risposte da parte del Comune alla sua ripetuta richiesta di delucidazioni nonché di una proroga della misura (causata da un errore nell’attribuzione del punteggio) per trovare una soluzione.

Ramona: “Sfratto forzato per errore punteggio”

Vi prego di intervenire alla mia particolare situazione di disagio, non abbiamo un posto dove andar e siamo disperatamente spaventati“. É questo il grido di aiuto della donna che chiede di non essere sfrattata in un momento difficile come questo e rivendica il suo diritto ad abitare nella residenza acquisito con gli anni come da delibera regionale “che ingiustamente non è stato riconosciuto dall’ufficio competente per una errata attribuzione del punteggio e di conseguenza della posizione in graduatoria“.

Anche Mario Machuca, l’uomo con cui convive (dopo il divorzio dall’ex marito) invalido civile e impiegato presso la sanità pubblica, ha più volte sottoposto la questione al Municipio che però gli ha risposto di non poter intervenire ma di rivolgersi al Dipartimento delle politiche abitative. Ente a cui la famiglia si è ripetutamente rivolta senza aver avuto riscontro.

Abbiamo già subito diversi spostamenti, cambi di scuola, cambio quartiere per chiusure CAAT e sempre in scarse condizioni igieniche. In attesa della nostra indipendenza che non arriverà mai perché l’amministrazione capitolina non assegna il punteggio corretto e non dà riscontro“, ha spiegato la donna, divorziata senza mantenimenti e aiutata soltanto dal convivente che però non può mantenerla fiscalmente perché non imparentato. Mario inoltre deve anche mantenere i suoi familiari, gravemente disabili, di cui è diventato amministratore di sostegno.

L’errore del punteggio

Ramona denuncia che il Comune le ha riconosciuto solo 10 punti in quanto l’ha inserita sotto la voce “componente nucleo 1” quando invece il nucleo abitativo è formato da tre persone. Secondo lei avrebbe diritto a 55 punti in quanto appartenente alle seguenti categorie:

  • A1, accolta nei CAAT – 18 punti
  • C, minore fiscalmente a carico – 14 punti
  • E1, unico genitore con figlio a carico – 13 punti
  • H1, stato alloggio mediocre – 5 punti
  • M2, redditi che deriva da lavoro dipendente – 5 punti

Il Comune le ha poi attribuito un nuovo punteggio pari a 28 senza però aver mai preso in considerazione la sua richiesta di rettifica. “Siamo stati per anni con il punteggio sbagliato. Ad oggi potevamo essere autonomi, pagare bollette, canone, avere internet a casa per le lezioni a distanza. Mi si spezza il cuore ogni sera quando dobbiamo aprire il divano letto per mio figlio e lui innocentemente mi chiede quando avrà la sua cameretta“, ha sottolineato la donna, che in questo momento chiede l’aiuto delle istituzioni e non ha le risorse necessarie per permettersi un ricorso al TAR come le è stato chiesto.