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Manca il medico ad Oniferi, la sindaca: "Vietato ammalarsi"

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Il medico di base ad Oniferi non c'è e la sindaca firma l'ordinanza provocatoria: "Vietato ammalarsi".

Ad Oniferi, in provincia di Nuovo, manca un medico di base e malgrado il recente bando promosso dal Comune, il posto è restato vacante. A tentare di risolvere la situazione è la sindaca del paese, Stefania Piras, che ha deciso di inviare un’ordinanza provocatoria all’Ats, alla Regione Sardegna, al prefetto di Nuoro e ai carabinieri nella quale scrive: È fatto assoluto divieto ai cittadini di ammalarsi, di avere necessità di cure e farmaci e di contrarre il Covid”.

Oniferi, la sindaca sul medico di base

La stessa sindaca Piras ha poi postato l’ordinanza sul suo profilo Facebook commentandola in questo modo: “Cari concittadini vista l’impossibilità ad avere un medico, anche di supporto dai paesi viciniori, vi ordino di non ammalarvi. Vi chiedo di rispettare l’ordinanza”.

Un gesto estremo quello della prima cittadina di Oniferi che ha il palese obiettivo di attirare l’attenzione mediatica su un problema quanto mai grave per il suo comune, specie in un periodo di pandemia come quello che stiamo vivendo. Siamo senza medico condotto da due anni“, ha riferito la Piras in un’intervista rilasciata all‘Ansa. “Le ho provate tutte – ha proseguito – ma non si capisce come mai la Regione non faccia l’elenco delle sedi carenti dal 2016. Ora non abbiamo neanche il sostituto e non possiamo rivolgerci a nessun medico dei paesi vicini, che si dicono oberati di lavoro. È una situazione vergognosa – prosegue – che nega il diritto alla salute dei nostri cittadini“.

Dalle parole della sindaca si apprende inoltre che la situazione nella quale verte Oniferi non rappresenta un caso isolato, ma anche a Sarule, Olzai, Nule, Benetutti si vive una situazione simile. “Manca uno dei medici di base anche ad Oliena, a Orani dice la Piras –ne mancano due e si va avanti con incarichi precari, che alla prima occasione se ne vanno. Così non possiamo più andare avanti”. “Dopo l’ordinanza provocatoria – conclude – ho intenzione di unirmi ai colleghi per forme di proteste eclatanti che pongano fine a un situazione vergognosa che nega il diritto alla salute dei nostri cittadini”.