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Omicidio Sonia Di Maggio: trovata arma del delitto

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Trovata l'arma del delitto e gli indumenti nascosti dal fidanzato di Sonia Di Maggio: Salvatore Carfora ha raccontato tutto.

Svolta definitiva nelle indagini sull’omicidio di Sonia Di Maggio, la ragazza 29enne originaria di Rimini, uccisa mentre stava passeggiando con il fidanzato a Specchia Gallone, piccola frazione di Minervino, comune in provincia di Lecce.

Proprio nella campagne del piccolo paese pugliese, gli agenti del Commissariato di Otranto hanno rinvenuto il coltello e gli indumenti di Salvatore Carfora, il 39enne di Torre Annunziata fidanzato della ragazza. L’uomo si trova da lunedì 1 Febbraio 2021 in stato di fermo per l’omicidio di Sonia.

Il coltello a serramanico da sub, lungo 20 centimetri e con una lama di 8 centimetri, si trovava sotto un cumulo di pietra a circa 200 metri dal luogo dell’omicidio, nei pressi della scuola elementare di Specchia Gallone. I vestiti, invece, un giubbotto, una felpa, dei pantaloni e paio di calze erano nascosti sotto un cumulo di pietre dietro un muretto a secco, alle spalle del cimitero di Minervino. Proprio nel cimitero l’uomo aveva deciso di trascorrere la notte che ha seguito l’omicidio.

Omicidio Sonia Di Maggio

Nella giornata di giovedì 4 Febbraio, il 39enne è stato interrogato dal gip Giulia Proto, giudice per l’udienza di convalida. Carfora avrebbe risposto a tutte le domande rivoltegli dalle autorità in circa un’ora di ascolto ricostruendo l’esatta dinamica dei fatti e descrivendo le convulse fasi della vicenda.

L’omicida avrebbe confessato il femminicidio fornendo anche le ragioni che lo hanno spinto ad un simile, tragico gesto.