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Treviso, fa 148 transazioni dal benzinaio per ottenere il Super Cashback

Bancomat

Un uomo ha effettuato 148 transazioni presso un distributore automatico di benzina di Treviso per accaparrarsi il bonus previsto dal Super Cashback.

La vicenda si è verificata in prossimità di Treviso: in una stazione di servizio locale, un uomo ha eseguito oltre un centinaio di mini-transazioni per riuscire ad ottenere il cosiddetto “Super Cashback”.

Super Cashback, uomo effettua 148 mini-transazioni

Un uomo ha effettuato 148 pagamenti con il proprio bancomat presso un distributore di benzina a Pontebbana a Nervesa, a Treviso. Le transazioni sono state compiute nell’arco di poco più di un’ora: la cifra pagata complessivamente ammonta a circa 50 euro mentre le singole operazioni erano pari a importi di 30, 40 o 70 centesimi. Tutti i micropagamenti sono stati disposti dalla stessa persona, come dimostrano i filmati registrati dalle telecamere d ivideosorveglianza: il soggetto non è riconoscibile dalle immagini ma risulta perfettamente visibile il numero di targa dell’auto a bordo della quale viaggiava.

L’accaduto si ricollega a un ennesimo tentativo di accaparrarsi il Super Cashback da 1.500 euro che il governo italiano ha promesso di assegnare ai primi 100mila cittadini che eseguiranno il maggior numero di transazioni con bancomat, carte di credito o app riconosciute. Fenomeni della medesima tipologia, inoltre, sono stati riscontrati in ogni parte d’Italia, come ad esempio a Cuneo, dove un altro uomo ha eseguito 62 transazioni, sempre presso un distributore automatico di benzina.

La testimonianza del gestore del distributore di benzina

L’episodio è stato segnalato dal gestore della pompa di benzina che, recandosi sul luogo all’alba per aprire l’attività, ha trovato una lunghissima sfilza di scontrini associati allo stesso soggetto, accanto a uno dei distributori di benzina.

Il gestore ha, poi, raccontato: «Quando sono arrivato non potevo credere ai miei occhi. Mi sono trovato con il registratore di cassa senza carta e quasi centocinquanta scontrini. L’orario li includeva tra le 20:15 e le 21:45 di venerdì sera. All’inizio ho pensato a qualche malfunzionamento, poi guardando meglio ho visto che le transazioni erano tutte di pochi centesimi: 30, 40, 70. Solo due o tre erano di un euro. Ho valutato se fosse il caso di chiamare o no le forze dell’ordine per segnalare il fatto ma ho pensato che, per quanto bizzarra fosse l’operazione, non vi fosse niente di illegale, se non l’aggravante delle commissioni da pagare per ogni transazione».