Debora Faravelli Nel campo rom di Castel Romano, dove vive una comunità di nomadi di circa cinquecento persone, si è sviluppato un focolaio da coronavirus che conta almeno 48 bambini positivi. Tra i casi riscontrati vi è anche quello di un uomo di 47 anni deceduto in seguito a complicazioni.
Focolaio al campo rom di Castel Romano
Gli accertamenti dei medici dell’azienda sanitaria della zona sono giunti proprio dopo la morte di un abitante del Villaggio della speranza, questo il nome del campo. Costoro hanno effettuato tamponi a tappeto sugli ospiti maggiormente a rischio e hanno individuato decine di contagiati. Il rischio è che possano trasmettere l’infezione ad altri, dato che i residenti sono liberi di poter uscire ed entrare nel campo senza restrizioni né controlli.
In più la maggior parte di essi non possiede documenti che attestino con certezza il domicilio e pertanto risulta difficile rintracciare i contatti stretti e isolare i soggetti venuti a contatti con i positivi. Le autorità sanitarie stanno valutando la possibilità di istituire una micro zona rossa, come già fatto in altre aree d’Italia dove sono aumentati i contagi, che delimiti quello che è uno degli accampamenti più grandi del paese già sotto sequestro della Procura perché teatro di gravi reati ambientali.
Il caso sta destando molta preoccupazione nella zona, soprattutto per il fatto che molti dei quasi trecento minori presenti nel campo sono iscritti nelle scuole elementari e medie di Spinaceto, Tor de’ Cenci e dell’Eur.
