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Galli: "Più zone rosse contro le varianti. Vaccino ai guariti? É inutile"

Massimo Galli vaccino guariti

Massimo Galli torna parlare della campagna vaccinale e delle varianti, per arginare le quali è necessario "mettere subito in zona rossa i comuni".

Il primario del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco Massimo Galli ha nuovamente espresso i propri dubbi sulla somministrazione del vaccino anti coronavirus a coloro che hanno già contratto l’infezione e ne sono guariti. I risultati, ha spiegato in un’intervista a Repubblica, hanno dimostrato come coloro che si sono ammalati in passato e che hanno fatto prima e soprattutto seconda dose del vaccino hanno avuto effetti collaterali fastidiosi.

“Zone rosse contro le varianti”

Mentre procede la campagna vaccinale (anche grazie alle dosi di AstraZeneca, con cui martedì 9 febbraio avrà il via la somministrazione agli under 55), è importante non abbassare la guardia e non farci “cogliere impreparati” davanti alla diffusione delle varianti come quella inglese, brasiliana e sudafricana. “È necessario attivare un sistema funzionante e puntuale per la rilevazione dei fenomeni quando accadono” ha dichiarato Galli all’Agi. Il modo migliore di procedere, secondo il primario, è, un lato, “effettuare un certo numero di analisi settimanali per ottenere una campionatura rappresentativa delle alterazioni” sul territorio nazionale; dall’altro identificare rapidamente “i focolai e mettere subito in zona rossa totale i comuni“. Quali sono le Regioni a rischio serrata? Molise, alcune aree di Abruzzo e Toscana oltre a Bolzano.

Galli sul vaccino ai guariti

L’esperto ha sottolineato come alcuni dei suoi colleghi che nei mesi precedenti erano risultati positivi al Covid e che ora hanno effettuato il vaccino hanno avuto manifestazioni febbrili e linfoadenopatia, vale a dire un aumento del volume dei linfonodi che si attivano per una risposta del sistema immunitario. Non si tratta di reazioni gravi, ha sottolineato, ma “è la dimostrazione di quel che penso sull’inutilità del vaccino per chi ha già gli anticorpi naturali avendo contratto l’infezione“. Tanto più che con la seconda dose dell’antidoto gli anticorpi vanno alle stelle.

Per questo ha ribadito come a suo dire non ci sia motivo di vaccinare e tanto meno di fare il richiamo a chi ha naturalmente una reminiscenza della risposta immune, che non è data solo dagli anticorpi ma anche dalla memoria immunologica.

Galli sulla situazione in Lombardia

Preoccupato che la zona gialla possa dare avvio ad una terza ondata, Massimo Galli h spiegato che gli ospedali stanno ancora facendo i conti con un numero importante di decessi di soggetti che arrivano in ospedale tardi, soprattutto over 80. “L’epidemia non si è completamente risolta, anche se siamo in situazione in cui non c’è il Pronto soccorso debordante e angosciante come nella fase clou della prima e seconda ondata“, ha rassicurato.

Questo non vuol dire che la situazione è tranquilla, ha affermato, perché un allentamento delle misure e la presenza di varianti “ci mette poco per farci trovare nei guai“. Di qui il suo richiamo alla sua prudenza e al rispetto delle norme anti contagio.