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Spostamenti tra regioni: cosa ci attende dopo il 15 febbraio?

Spostamenti tra regioni

Spostamenti tra regioni: possibile proroga del blocco dopo il 15 febbraio. Al Cts non risulta essere stato chiesto alcun parere in merito.

Ci si chiede se dopo il 15 febbraio saranno concessi gli spostamenti tra regioni. Al momento nulla è certo. Le varianti del coronavirus destano una giustificata preoccupazione, ma in merito all’argomento non risulterebbe essere stato chiesto alcun parere al Cts. Data la situazione è legittimo ipotizzare che il blocco avrà una proroga. La decisione arriverà solamente poco prima della scadenza in data lunedì 15. Tanto i tecnici quanto i ministri Boccia e Speranza mostrano premura per la situazione e sembrerebbero preferire un prolungamento dei divieti almeno fino al 5 marzo, data di scadenza del Dpcm, quando il nuovo governo dovrà decidere le nuove misure da prendere.

Spostamenti tra regioni: il parere del governo Conte

Attualmente il governo Conte, attivo soltanto per l’ordinaria amministrazione, ha esternato la sua decisione di non prendere alcuna decisione in merito all’eventuale proroga (o meno) dei divieti di spostamento tra le regioni. Secondo l’esecutivo, prossimo al termine, tale responsabilità tocca al nuovo governo che dovrebbe insediarsi a breve.

Gli scenari possibili

Sono diversi gli scenari che potrebbero delinearsi nelle prossime settimane. Si potrebbe scegliere di non prendere alcun provvedimento e far decadere il divieto il 15 febbraio. In tal caso, dal 16 dello stesso mese gli italiani avranno la facoltà di spostarsi da regione a regione. Potrebbe anche accadere però che con l’insediamento del nuovo governo si crei un nuovo decreto prima della fiducia. L’eventuale proposta del decreto atto a prorogare il divieto sarebbe così la prima azione da parte del nuovo esecutivo. Si può lecitamente ipotizzare, tuttavia, anche a un provvedimento ponte, garantito con un prolungamento delle limitazioni fino al 5 marzo. Nel caso in cui il prossimo 14 febbraio il governo Draghi non avesse ancora prestato il giuramento, un’eventuale proroga potrebbe chiesta al Quirinale, anche se al momento questa ipotesi è la più remota tra le quattro.