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Coppia Bolzano uccisa in tempi diversi: cellulare Peter spento ore prima

Omicidio Bolzano

Il cellulare di Peter Neumair risulta spento alle 17.30, quello della moglie Laura quattro ore dopo, intorno alle 21.30.

Continuano le indagini sui coniugi di Bolzano: secondo le ultime ricerche, i due sarebbero stati uccisi in tempi diversi. Lo dimostrerebbero le celle telefoniche: i cellulari di Laura e Peter Neumair sono stati spenti in orari diversi. Quello dell’uomo ben 4 ore prima rispetto al telefonino della moglie. Il figlio Benno continua a essere l’unico indagato e resta in carcere. Intanto proseguono i lavori per recuperare quello che pare sia la sagoma di un cadavere fermo sul fondale del fiume Adige, a una decina di chilometri dal punto in cui è stato ritrovato il corpo senza vita di Laura Perselli. Dopo il ritrovamento degli scarponi di Peter, si teme che il presunto corpo individuato dai ricercatori sia proprio quello dell’uomo.

Coniugi Bolzano uccisi in tempi diversi

Dalla ricostruzione degli inquirenti, sembrerebbe che i telefonini della coppia di Bolzano siano stati spenti in momenti differenti. Quello di Peter risulta spento dalle 17.30, quello di Laura dalle 21.30. Per quale motivo, se la moglie si trovava fuori casa, l’uomo avrebbe dovuto spegnere il cellulare in pieno pomeriggio? Dal nuovo risconto si suppone che i due siano stati uccisi in tempi diversi e non nello stesso momento. Nell’arco di quelle quattro ore, inoltre, l’assassino avrebbe avuto tutto il tempo necessario per liberarsi dei due corpi, pensando a come costruirsi un alibi e come cancellare eventuali tracce dalla scena del delitto.

Dal carcere il figlio Benno ripete ai suoi avvocati di essere innocente. Davanti al giudice che ha convalidato il fermo, con l’accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dalle indagini condotte finora, sembra che Peter avesse un rapporto molto conflittuale con Benno. Secondo gli inquirenti, alle 17.30 l’uomo probabilmente era già morto (si pensa a uno strangolamento). Circa un’ora dopo, Laura sarebbe tornata a casa e davanti a lei il giovane sarebbe andato in panico. Per gli investigatori, Benno non ha avuto il tempo di far perdere le tracce del corpo del padre. Quindi, trovandosi davanti la madre appena rincasata, ha deciso che l’unica soluzione possibile fosse uccidere anche lei, per cercare di passare inosservato.

La sera del 4 gennaio

Quel 4 gennaio la figlia Madè, che vive in Germania, ha chiamato più volte i suoi genitori, senza ricevere risposta. Il cellulare del padre è staccato, la madre non risponde mai (ultima visualizzazione su WhatsApp era alle 18.46). Anche Benno chiama la mamma, alle 20, quando la donna probabilmente era già senza vita. Secondo gli inquirenti sarebbe parte del suo alibi. Più o meno alle 21 un vicino vede Benno in cortile e lo descrive come “uno che ha appena finito di fare ginnastica”.

Secondo gli inquirenti aveva appena caricato i corpi sulla Volvo. Si mette in macchina poco dopo. Le telecamere di ponte Roma, a ridosso del centro, inquadrano il suo passaggio. Alle 21.32 Benno spegne il suo cellulare e più o meno negli stessi minuti si spegne anche il segnale del telefonino della madre Laura. Alle 21.57 ricompare anche il suo cellulare, che si aggancia a una cella vicina al ponte su cui poi è stato trovato il sangue di suo padre.