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Covid, aumento contagi in Abruzzo: variante inglese in espansione

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In Abruzzo, è stato riscontrato un aumento di contagi imputabili, nella metà dei casi, a varianti Covid: prima tra tutte, la variante inglese.

Le varianti Covid circolano a pieno ritmo sul territorio italiano e, in particolare, nelle regioni dell’Italia centrale. Dopo i casi associati alle mutazioni del coronavirus isolati in Molise e in Umbria, uno studio promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e sviluppato dal laboratorio di Genetica Molecolare – Test Covid-19 afferente all’Università di Chieti ha reso possibile verificare che circa la metà dei contagi della provincia di Pescara e della provincia di Chieti, in Abruzzo, sono da imputare alle varianti Covid e, probabilmente, soprattutto alla variante inglese.

Varianti Covid, aumento dei contagi in Abruzzo

Il laboratorio di Genetica Molecolare – Test Covid-19 dell’Università di Chieti e l’Istituto Zooprofilattico di Teramo rappresentano le due strutture segnalate dalla Regione Abruzzo per effettuare il sequenziamento, l’esame che consente di individuare e classificare le varianti Covid in soggetti risultati positivi al SARS-CoV-2.

L’aumento dei contagi in Abruzzo – presumibilmente dovuti alla variante inglese – era già stato riscontrato nel corso degli ultimi giorni. A questo proposito, il direttore del laboratorio Liborio Stuppia aveva sottolineato un’incidenza delle mutazioni pari al 40% dei casi totali individuati nella sola città di Pescara. Tuttavia, la tipologia di variante in circolazione verrà accertata in modo definitivo soltanto nel corso della seconda fase del processo di sequenziamento.

In merito alle percentuali osservate e alla diffusione delle varianti, il direttore Stuppia si è anche mostrato convinto di come simili fattori spieghino in modo esaustivo «la crescita repentina e i numeri allarmanti dei casi registrati nelle ultime settimane nelle province di Pescara e Chieti».

La provincia di Pescara, in particolare, sembra essere una delle zone attualmente più colpite in Italia: nel corso della settimana compresa tra lunedì 1 e domenica 7 febbraio, si è assistito a un’impennata delle infezioni pari a +25%. I casi si sono distribuiti su tutto il territorio abruzzese e molti di essi sono stati rilevati in bambini e preadolescenti.

Abruzzo, ritorno in DAD e zone rosse

La situazione, considerata estremamente allarmante e pericolosa, ha portato il governatore Marco Marsilio a firmare un’ordinanza finalizzata a chiudere gli istituti scolastici e a stabilire il ritorno in DAD per tutti gli allievi delle scuole superiori, almeno fino al prossimo 21 febbraio. L’ordinanza è stata commentata dallo stesso governatore abruzzese che l’ha definita «una decisione dolorosa ma necessario per contenere l’aumento dei contagi che sta interessando la nostra Regione».

Intanto, i comuni di San Giovanni Teatino, Atessa (in provincia di Chieti) e Tocco da Casauria (in provincia di Pescara) sono stati proclamati zona rossa ed è stato deciso che nessun abitante dei comuni citati possa entrare o uscire dall’area se non esibendo un’autorizzazione rilasciata appositamente dal sindaco. Inoltre, ci si aspetta che la Regione Abruzzo perda il suo status di zona gialla per adottare quello di zona arancione, già a partire da lunedì 15 febbraio.