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Omicidio Bolzano, non è stato trovato il corpo Peter Neumair

Peter Neumair

Dopo aver recuperato l’oggetto rinvenuto nell’Adige, i sommozzatori non si sono trovarti in presenza del cadavere di Peter Neumair né di un corpo umano.

L’oggetto avvistato dall’ecoscandaglio nell’Adige non può essere identificato come il cadavere di Peter Neumair, sparito con la moglie a Bolzano, all’inizio di gennaio. Dopo la fondamentale azione di recupero svolta dai sommozzatori, infatti, si è constatato che la massa non sia in alcun modo assimilabile a un corpo umano.

Omicidio Bolzano, non è stato trovato Peter Neumair

L’accurata analisi del fondale del fiume Adige, avvenuta nel corso della giornata di mercoledì 10 febbraio, ha rivelato che l’oggetto recentemente evidenziato dall’ecoscandaglio non corrisponde, in realtà, al corpo di Peter Neumair. Le segnalazioni rinvenute con l’ecoscandaglio avevano illuso le forze dell’ordine, convinte di essere ormai prossime al ritrovamento del cadavere dell’uomo. La deludente scoperta effettuata, invece, ha fatto ripartire le ricerche dei sommozzatori.

Peter Neumair è scomparso il 4 gennaio 2021, insieme alla moglie Laura Perselli: il cadavere della donna è stato recuperato nella giornata di sabato 6 febbraio, nel fiume Adige. I resti dell’ex insegnante verranno sottoposti ad autopsianei prossimi giorni: pertanto, gli inquirenti restano in attesa dei risultati che emergeranno nella speranza di poter ottenere elementi utili per proseguire nelle indagini.

Intanto, il Tribunale del Riesame dovrà a breve comunicare la decisione presa in relazione alla richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati del figlio 30enne dei coniugi di Bolzano, Benno Neumair, accusato di omicidio e di occultamento di cadavere. In merito alla sentenza che verrà emanata dal Tribunale del Riesame, inoltre, potrebbe giocare un ruolo chiave la memoria prodotta da Madè Neumair, figlia dei coniugi uccisi e sorella di Benno Neumair, e affidata al proprio avvocato. La memoria è stata consegnata nella giornata di martedì 9 febbraio, nel corso dell’udienza legata all’istanza di scarcerazione, e insiste sul pericolo rappresentato dal 30enne e dal rischio della reiterazione delreato.