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Omicidio Faenza: "Il killer di Ilenia Fabbri aveva le chiavi di casa"

Ilenia Fabbri

L'omicidio di Faenza potrebbe essere stata su commissione. Il killer di Ilenia Fabbri aveva le chiavi di casa.

Emergono nuovi inquietanti dettagli dalle indagini sull’omicidio di Faenza. Gli inquirenti hanno parlato di un probabile omicidio su commissione e sono sempre più convinti che il killer avesse le chiavi di casa di Ilenia Fabbri. Un’ipotesi davvero terribile, che gli inquirenti non vogliono escludere.

Nuovi dettagli sull’omicidio di Faenza

Un assassino sarebbe entrato in casa di Ilenia indisturbato e l’avrebbe sorpresa in camera da letto. Lei ha cercato in tutti i modi di scappare, ma è stata bloccata in cucina e sgozzata con un taglio di coltello trovato in casa e pulito in modo maldestro prima di lasciare l’abitazione. I protagonisti di questa terribile storia, però, hanno degli alibi intoccabili, per cui agli inquirenti resta da inseguire una persona sconosciuta. Arianna, la figlia di Ilenia, ricorda di aver chiuso a chiave la porta di casa quando suo padre le aveva scritto di uscire alle 5.57 di sabato mattina per partire per Milano. L’assassino doveva essere già in possesso delle chiavi, visto che non ci sono segni di effrazione. La ragazza potrebbe anche ricordarsi male, per cui secondo gli inquirenti o il killer ha trovato la porta aperta oppure aveva una copia delle chiavi di casa. Resta da chiarire se l’assassino fosse al corrente della presenza di una persona all’interno dell’abitazione.

Nella casa non sono state trovate impronte e questo dimostra la premeditazione del killer. L’analisi delle testimonianze e dei tabulati ha permesso agli investigatori della squadra Mobile di circoscrivere l’omicidio in un tempo compreso tra i 7 e i 9 minuti. Daniele Barberini, procuratore capo, ha già escluso la pista sentimentale, visto che il rapporto della vittima con l’ex marito si era concluso nel 2018 e che la relazione con il nuovo compagno andava molto bene. Stanno valutando altre ipotesi anche sulla base delle testimonianze di amici, colleghi, vicini, parenti e avvocati civilisti che seguivano marito e moglie nella separazione. In particolare, è emerso che la donna aveva fatto causa all’ex marito per reclamare mancati compensi per circa 100mila euro relativi al suo impegno nell’attività di famiglia. La prossima udienza era fissata per il 26 febbraio davanti al giudice del Lavoro del Tribunale di Ravenna.