Chiede giustizia la famiglia di un uomo di 30 anni morto all’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere dopo un malore, al quale secondo la sorella i medici non avrebbero praticato la rianimazione necessaria perché essendo un Covid center la struttura era priva di pronto soccorso. Sempre stando alle parole dei familiari dunque i medici non sarebbero intervenuti, comportando così un aggravamento delle condizioni dell’uomo che è successivamente deceduto.
Caserta, uomo morto in Covid center
A raccontare ai giornali la vicenda è la sorella del 30enne, la quale ha precisato come i medici si siano attivati soltanto a seguito delle: “Mie urla di rabbia e disperazione, di esortazione, di sollecitazione; continuavano a ripetere ‘siamo un centro Covid’, e io ho detto loro che erano dei medici e che non si smette mai di essere medici, indipendentemente dalla struttura nella quale si lavora”. I Carabinieri giunti nell’ospedale hanno in seguito accertato come a rianimare l’uomo siano stati infatti i sanitari del 118.
La donna ha poi aggiunto: “Sottolineo che, nonostante fossi disperata, addolorata perché per me lui era come un figlio, ero lucida e sono sempre stata molto educata. Abbiamo fatto dei sacrifici enormi per questo ragazzo, sacrifici inimmaginabili. Sarà la magistratura a fare il proprio corso. Quello che è certo è che non è possibile avere risposte del genere, non è possibile non muovere un dito. Si faccia qualcosa e lo si faccia subito”. La procura di Santa Maria Capua Vetere ha difatti disposto l’apertura di un fascicolo d’inchiesta a carico d’ignoti sulla morte dell’uomo, ipotizzando il reato di omicidio colposo.