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Variante inglese in Puglia: "Troppi rischi, misure più restrittive"

Covid

La variante inglese sta facendo preoccupare la Puglia L'assessore alla Sanità, Lopalco, ha spiegato che servono misure più restrittive.

La Puglia, per un’altra settimana, continuerà ad essere in zona gialla. Alcuni Comuni, però, hanno numeri da fascia rossa, come Santeramo, in provincia di Bari, dove il sindaco Fabrizio Baldassare ha chiuso le scuole dopo 144 contagi in soli 12 giorni. Si tratta di uno dei 19 Comuni pugliesi in cui il laboratorio Covid del Policlinico di Bari e l’Istituto Zooprofilattico hanno svolto una indagine a campione, individuando la presenza della variante inglese.

Variante inglese in Puglia

Probabilmente esiste una correlazione tra l’aumento esponenziale di contagi e la circolazione della variante inglese, che è molto più aggressiva. La diffusione di questa variante ha allarmato la Regione Puglia e la situazione nelle prossime ore verrà analizzata per capire se è il caso di intervenire prima che i contagi continuino ad aumentare. Sono attese anche indicazioni da Roma. Non è da escludere che il nuovo Governo Draghi decida di adottare misure restrittive in tutto il Paese. La comunità scientifica italiana e gli epidemiologi sembrano d’accordo che la soluzione migliore potrebbe essere un nuovo lockdown nazionale. Chiudere ora, per un periodo breve, in modo da limitare i danni. L’idea è sostenuta dall’assessore alla Sanità pugliese, Pierluigi Lopalco. “Un lockdown nazionale? È quello che ho detto anche io. Fra una settimana la variante inglese si diffonderà a una velocità senza precedenti e qui si parla di riaprire tutto. C’è un totale scollamento tra quelle che sono le aspirazioni della gente, come vengono interpretate dalla politica, e quella che è la realtà. Ancora non ci siamo allineati con l’esigenza di fermare il contagio” ha dichiarato. Il professor Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova, ha ribadito all’Adnkronos l’esigenza di un lockdown nazionale. “La variante inglese è già nel 20% dei casi in Italia. Il vero problema è che manca un piano nazionale di sorveglianza delle varianti. Se una variante emerge in qualche posto c’è solo una cosa da fare: non la zona rossa come quella di ora ma una zona rossa come era quella di Codogno. Per impedire che si diffonda non ci sono alternative. La variante inglese è destinata ad aumentare. In tre settimane è passata da meno di 1% al 20%, è quella che diventerà predominante nel nostro Paese” ha dichiarato.

L’ex vice ministro Pierpaolo Sileri è d’accodo. “Ora serve cercare le varianti, bisogna procedere con la rete di laboratori per analizzare il genoma del virus alla ricerca delle varianti e poi bisognerà vedere se su quelle varianti il vaccino funziona o meno e – nel caso – fare le modifiche ai vaccini. La prima cosa è chiudere laddove c’è qualcosa di anomalo, intanto chiudi con il meccanismo stop and go, studi, raffreddi la situazione e proteggi la popolazione. Poi riparti se la situazione è gestibile oppure resti chiuso per più tempo” ha dichiarato a Domenica In. Anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, è d’accordo. Il virologo Fabrizio Pregliasco ha bocciato il sistema dei colori nelle Regioni. “Ora rischia di essere messo in crisi dalla variante inglese visto che ha una velocità di trasmissione differente, più alta. Potrebbe essere necessario rivedere i parametri” ha spiegato al Messaggero. Lopalco ha aggiunto che “non ci sono alternative a misure restrittive“.