> > Operaio calabrese muore dopo essere precipitato da un burrone

Operaio calabrese muore dopo essere precipitato da un burrone

operaio morto in valle d'aosta dopo essere precipitato da burrone

In Valle d'Aosta, un operaio calabrese 43enne è morto dopo essere precipitato da un burrone durante dei lavori. Domani i funerali

Tragica notizia quella che arriva dalla Valle d’Aosta, dove un operaio calabrese è precipitato da un burrone durante dei lavori. Aperto un fascicolo per omicidio colposo da parte della procura di Aosta.

Operaio calabrese muore dopo essere precipitato da un burrone

Giuseppe D’Agostino, 43 anni, è l’operaio calabrese, originario di Cittanova, che nella giornata di venerdì 13 Febbraio, ha perso la vita dopo essere precipitato da un burrone in Valle d’Aosta, sulle montagne di  Pré-Saint-Didier. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo stava lavorando, insieme ad altri colleghi, in un cantiere sulla statale 26, quando per espletare un bisogno fisiologico, si sarebbe allontanato oltrepassando la barriera laterale della strada. A questo punto, forse per una distrazione, sarebbe caduto per circa 200 metri fino a finire nel torrente. 

Sulla salma è stata disposta l’autopsia, affidata al medico-legale Serena Curti: dalle prime analisi si evince che il decesso sarebbe da ricollegare al politrauma subito durante la caduta. La procura di Aosta inoltre, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti, le cui indagini sono state affidate al pm Luca Ceccanti. I rilievi sono stati svolti inizialmente dai Carabinieri della stazione di Morgex e poi passati al dipartimento Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’Unità Sanitaria Locale della Valle d’Aosta.

Chi era Giuseppe D’Agostino

Giuseppe D’agostino, era originario di Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, presso il quale aveva la residenza, ma per motivi di lavoro si era dovuto trasferire in Valle d’Aosta. Qui aveva trovato lavoro presso un’impresa di Saint-Vincent, ma non solo. Giuseppe infatti, aveva anche formato una famiglia con una ragazza del posto, Mirella, con la quale aveva avuto una figlia. Lascia oltre alla compagna e alla bambina, anche i genitori e un fratello. I funerali si svolgeranno domani, presso la chiesa Matrice di Cittanova, la sua città natale.

Il commento dei sindacati

A commentare l’accaduto anche i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Savt, che in una nota congiunta hanno dichiarato: -“Come possono ancora accadere simili disgrazie se le normative di igiene e sicurezza sul lavoro vengono fatte rispettare. Al di la delle inutili polemiche sul come e perché certe cose accadono e su quali siano le reali responsabilità, che anche in questo caso dovranno essere accertate, ricadenti sui diversi attori della sicurezza che operano nei cantieri, ci chiediamo se si deve perdere la vita per guadagnarsi da vivere. Le norme sulla Cassa integrazione, introdotte con il Jobs Act che, di fatto, impediscono la sospensione dei cantieri edili durante il periodo invernale, costringendo gli operai a lavorare con temperature rigide ed in condizioni di disagio, possono giustificare il profitto e la perdita di vite umane obbligando la manodopera edile ad operare in situazioni estreme che mettono a rischio la loro incolumità? Un’altra vita spezzata si aggiunge alla lunga lista di morti per il lavoro che ritenevamo potesse essersi interrotta”.