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Varianti Covid, l'Umbria rischia di restare in zona rossa

Coronavirus, Ciciliano

In Umbria ci sarà un prolungamento della zona rossa a causa della diffusione delle varianti del Covid su tutto il territorio.

In Umbria, con tutta probabilità, ci sarà un prolungamento della zona rossa a causa della diffusione delle varianti del Covid in tutto il territorio. La zona rossa è quella che prevede le maggiori restrizioni per la popolazione. Grazie ad uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità si ha un quadro più dettagliato della situazione.

Umbria zona rossa

Come ha riportato una nota della Regione, “sono stati analizzati i primi 77 campioni: 41 di questi hanno un profilo genetico identificabile con la variante brasiliana e 22 con quella inglese“. “Questi dati, da aggiungere a quelli che già avevano confermato l’intuizione del Laboratorio di riferimento regionale, del Nucleo epidemiologico e del Comitato tecnico scientifico, sottolineano che le varianti circolano in maniera diffusa su tutto il territorio regionale” si legge ancora. Se i dati dello studio di prevalenza fossero realmente rappresentativi del contagio in Umbria, significherebbe che l’incidenza delle varianti sarebbe superiore all’80%. Questo dimostrerebbe che nella Regione è in corso una sostituzione del virus precedente con quelli mutati, soprattutto con le varianti inglesi e brasiliana.

Nella giornata di giovedì 18 febbraio, in Umbria sono stati rilevati 319 nuovi casi positivi e 317 guariti. Secondo il bollettino della Regione Umbria e della Protezione civile le persone attualmente positive al Covid sono 8418, mentre sono stati effettuati 3.441 test antigenici e 3.842 tamponi molecolari. Al 18 febbraio sono 554 i ricoverati negli ospedali, di cui 85 in terapia intensiva, e ci sono 7.864 persone in isolamento. Sono stati rilevati 15 morti. L’Umbria, quasi sicuramente, continuerà ad essere zona rossa, almeno fino a quando si riuscirà a contenere la diffusione delle nuove varianti e ad avere una diminuzione notevole dei casi.