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Covid, Crisanti: "Lockdown e tamponi a tappeto, serve modello Australia"

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L'Italia, secondo Roberto Crisanti, dovrebbe prendere esempio dal modello delll'Australia per fronteggiare il Covid-19.

Andrea Crisanti torna a parlare. Ad un anno dal primo caso di positività al Covid-19 in Italia il virologo non è contento di come l’emergenza sanitaria è stata gestita dalle autorità. Sia all’inizio, sia a distanza di diversi mesi.

Le critiche di Crisanti

Con questo tipo di virus avremmo dovuto, e forse siamo ancora in tempo, cambiare strategia e andare verso una strategia che ha l’obiettivo di ridurre al minimo i contatti. Anche durante la prima ondata penso ci sia stato un ritardo per capire la gravità della situazione, sono passati quasi 16 giorni da quando sono stati diagnosticati i primi contagi e si sono verificati i primi decessi al momento in cui sono state prese delle decisioni di carattere strategico per limitare il contagio. Ci siamo illusi per due settimane che potessimo tornare rapidamente alla vita normale“. A dirlo è Andrea Crisanti in un’intervista a Sky Tg24.

Un metodo da seguire dovrebbe essere invece quello utilizzato a Vo’ all’inizio della pandemia: “A Vo s’è dimostrato che testando tutte quante le persone rapidamente e circoscrivendo il focolaio era possibile abbattere la trasmissione completamente. Dopodiché abbiamo scoperto che c’erano gli asintomatici e ci abbiamo messo mesi per capire qual era il meccanismo, ma mentre noi facevamo fatica a capirlo altri Stati hanno appreso la lezione e ci hanno dimostrato come si fa“.

Il modello australiano

Queste tecniche, d’altronde, sono quelle utilizzate da altri paesi, in primis l’Australia, dove per cinque casi di positività sono state messe in quarantena mezzo milione di persone: “Si fa così. Dopo un anno – sottolinea Crisanti ancora non abbiamo imparato. Per quanto riguarda il sistema delle zone gialle e rosse, non è ottimale. Non dico che non funzioni ma non è ottimale perché purtroppo ha il difetto di non essere tempestivo. Cioè si basa su parametri che sono abbastanza complessi da reperire, di fatto uno dei dati base è quello dell’Rt ma per calcolarlo ci si basa su dati della settimana precedente“.