La crisi causata dalla pandemia da covid ha colpito anche il Vaticano. Secondo la Santa Sede, infatti, sarebbe di 50 milioni il buco di bilancio causato dalla chiusura degli esercizi e delle attività nell’anno della pandemia. Calano anche le donazioni da parte dei fedeli. Papa Francesco non taglia il personale.
Vaticano colpito dalla crisi covid
Pure il Vaticano deve fare i conti con la crisi causata dal covid. Secondo i calcoli del Consiglio per l’Economia della Santa Sede, ci sarebbe un buco di bilancio di circa 50 milioni. Un deficit causato soprattutto dal crollo delle entrate e dalla chiusura di numerose attività come i musei vaticani.
A causa dei blocchi e delle restrizioni covid, i ricavi sarebbero diminuiti di circa il 21% rispetto al 2019. Oltre alla riduzione delle attività commerciali interne, Papa Francesco deve fare i conti con il crollo vertiginoso delle donazioni da parte dei fedeli.
Per quanto concerne il 2020, si parla di un deficit di bilancio ancor più grave: circa 80 milioni di euro, senza l’Obolo di San Pietro, ossia le offerte in denaro dei fedeli inviate al Papa per poi esser distribuite come sostegno alle missioni e opere di carità nel mondo.
Tuttavia, con delle entrate pari a circa 47 milioni ed erogazioni da parte di enti beneficiari (17 milioni) il Vaticano prevede un saldo netto di 30 milioni. La crisi ha comunque mitigato e contenuto i costi del personale, registrando un risparmio del quasi 14% rispetto agli anni precedenti.
L’ammanco nel bilancio farebbe pensare a misure drastiche, come tagli, ma già nei primi mesi della pandemia la Santa Sede dichiarò: “Il mantenimento dei posti di lavoro continua a essere una priorità per il Santo Padre in questi tempi difficili“.