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Covid, il report settimanale dei contagi: aumenti in otto regioni

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Aumentano leggermente i nuovi contagi da Covid-19 in Italia, come mostra il monitoraggio settimanale sui dati che vanno da lunedì a domenica scorsa.

Si registra un lieve aumento dei nuovi contagi da Covid nell’analisi dei report settimanali comprendenti i dati delle giornate che vanno da lunedì 15 a domenica 21 febbraio. Sul territorio nazionale sono infatti stati registrati 87.435 nuovi casi di coronavirus, un numero leggermente (il 2,6% in più) superiore rispetto agli 85.210 della settimana precedente. Anche se andando indietro nei monitoraggi il livello dei contagi era rimasto bene o male il medesimo, con i dati che risalendo di settimana in settimana vanno da 83.734 a 86.272 a 85.564.

Covid, il report settimanale dei contagi

Analizzando i dati maggiormente nel dettagli si può vedere come gli aumenti dei contagi interessino in particolare Abruzzo, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Veneto, Piemonte, Basilicata e provincia autonoma di Trento, con questi territori che pertanto nelle prossime tre settimane potrebbero cambiare colore in favore della zona arancione o rossa, come già accaduto a partire da questa domenica con Campania e Molise.

Rimangono a un passo dalla zona bianca invece Sardegna e Valle d’Aosta, con la prima regione che ha registrato nella giornata di domenica soltanto 33 contagi. Un dato che evidenzia come le nuove varianti di coronavirus non stiano per il momento prendendo piede sul territorio isolano, come invece è accaduto in particolare nelle regioni del centro Italia. Delusione invece tra le montagne valdostane, che aspettavano con impazienza l’istituzione della zona bianca per poter riaprire le piste da sci ma per le quali invece è stata nuovamente prorogata la zona gialla.

Una scelta commentata in maniera amara dallo stesso presidente della regione Erik Lavevaz, che ha dichiarato: “Diventa difficile immaginare per una settimana l’apertura degli impianti sciistici e di tutto il resto. Il lavoro che si era fatto per aprire il 15 febbraio aveva un senso legato a un’apertura che potesse durare mesi. […] La stagione sciistica è indubbiamente finita”.