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Zona rossa in 5 comuni dell'Alto-Adige: troppi casi di variante sudafricana

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Per cinque comuni dell'Alto-Adige scatterà la zona rossa dal 24 febbraio al 7 marzo: troppi i casi positivi alla variante sudafricana.

Dopo l’aumento della circolazione della variante sudafricana, cinque comuni dell’Alto-Adige finiranno in zona rossa dal 24 febbraio al 7 marzo. É quanto stabilito da un’ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher per limitare la diffusione del virus.

Zona rossa in 5 comuni dell’Alto-Adige

Si tratta nello specifico di Malles Venosta, Lana, San Martino in Passiria, Caines e San Leonardo in Passiria. Il provvedimento prevede il divieto di spostamento in entrata ed uscita dal territorio comunale, ad eccezione dei motivi di lavoro, salute e urgenza ma anche l’obbligo, in questi ultimi casi, di mostrare l’esito negativo di un tampone antigienico o molecolare effettuato non prima di 72 ore avanti.

Dall’obbligo di presentazione della certificazione sono esentati il personale del settore sanitario, sociosanitario, dei servizi sociali e di soccorso e le forze dell’ordine nonché i militari in servizio sul territorio. L’ordinanza stabilisce la chiusura di tutte le attività legate ai servizi della persona ad eccezione di quelle ritenute essenziali.

Per i Comuni di Merano, Rifiano, Moso in Passiria, San Pancrazio, Malles Venosta, Lana, San Martino in Passiria, Caines e San Leonardo in Passiria, si dispongono inoltre misure rigide di controlli per i test antigenici rapidi o molecolari a dipendenti e collaboratori di imprese edili e cantieri fino al 7 marzo. I fornitori che entrano o escono dai suddetti comuni per effettuare operazioni di carico/scarico merci senza avere contatti con altre persone sono esentati dall’obbligo di presentare l’esito del tampone.