> > Covid, Brescia e altri otto comuni lombardi in zona arancione rafforzata

Covid, Brescia e altri otto comuni lombardi in zona arancione rafforzata

Attilio Fontana

L'intera provincia di Brescia, sette comuni in provincia di Bergamo e uno nel cremonese entreranno in zona arancione rafforzata.

La provincia di Brescia entrerà in un regime di zona arancione rafforzata insieme ad altri otto comuni lombardi: si tratta in particolare di Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso in provincia di Bergamo e di Soncino in provincia di Cremona. La decisione è stata comunicata nell’Aula del Consiglio Regionale dalla vice presidente e assessore al Welfare Letizia Moratti: “Oggi il presidente Fontana emanerà un’ordinanza per istituzione in tutta la provincia di Brescia una zona arancione rafforzata che prevede anche la chiusura di scuole elementari, dell’infanzia, nido e altri divieti come quello di spostarsi nelle seconde case“.

Si tratta di una strategia di mitigazione e contenimento alla luce dell’aumento dei contagi e soprattutto della diffusione della variante inglese. Si attende ora l’emanazione dell’ordinanza da parte del governatore per conoscere i dettagli relativi alla chiusura delle attività.

L’ordinanza di Fontana

Nella serata del 23 febbraio il presidente della Lombardia Fontana ha annunciato l’ordinanza con cui dispone la zona arancione per la provincia di Brescia, per otto comuni in provincia di Bergamo e un comune in provincia di Cremona: “Oltre alle misure già previste a livello nazionale dalla ‘fascia arancione’ sono previste le seguenti ulteriori restrizioni: Sospesi i servizi per l’infanzia e l’attività dei nidi. Sospesa la didattica in presenza per scuole elementari, medie, superiori e università. Divieto di recarsi presso le seconde case. Utilizzo dello smart working obbligatorio ove possibile. Utilizzo di mascherine chirurgiche sui mezzi di trasporto (no alle mascherine di comunità)”.

Bergamo e Brescia in zona arancione rafforzata

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana aveva infatti chiesto al Comitato tecnico-scientifico e al ministro Speranza di inserire l’intera provincia di Brescia in zona arancione da mercoledì 24 febbraio. Visto l’aumento dei contagi si era parlato addirittura di zona rossa così come avvenuto in quattro comuni lombardi ma alla fine si è optato per una zona arancione rafforzata.

Nel frattempo l’ultimo bollettino di lunedì 22 febbraio parla di 9.630 nuovi casi di Covid-19 e 274 morti in tutta l’Italia. La Lombardia, nello specifico, ha registrato 1.491 nuovi positivi al Coronavirus e 45 decessi (totale vittime oltre 28mila da inizio pandemia).

La diffusione delle varianti del virus, specialmente quella inglese, sta spingendo diversi amministratori locali a istituire delle zone rosse per limitarne la circolazione. L’intenzione è quella di bloccare l’avanzata dei contagi nella speranza di dare un’accelerata alla campagna di vaccinazione.