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Morte Luca Attanasio, l'amico prete: "Amava questa gente più di noi"

Luca Attanasio

Padre Pierfrancesco Agostinis, amico prete di Luca Attanasio, ha parlato dell'ambasciatore ucciso in Congo.

Padre Pierfrancesco Agostinis, 51 anni, missionario saveriano in Congo, originario di Ovaro, in provincia di Udine, non avrebbe mai potuto immaginare quello che sarebbe successo al suo amico Luca Attanasio. L’ambasciatore è morto in un attacco avvenuto in Congo.

Le parole dell’amico prete

Ci vedremo fra poco. Adesso devo proprio partire. Ma tornerò” sono state le ultime parole che Luca Attanasio ha detto al suo amico prete. “Per noi l’ambasciatore Attanasio era Luca, senza protocolli” ha dichiarato Padre Pierfrancesco Agostinis. “Luca era un uomo che ce la metteva tutta per fare del bene e amava questo Paese come noi missionari. Forse di più. Era in visita in Sud Kivu per incontrare gli italiani che vivono qui. È partito domenica mattina per Goma. Ci siamo incontrati sabato sera a Bukavu ed è stato un incontro molto bello” ha aggiunto il prete, parlando di Luca come di una persona di famiglia. Ha spiegato che non era il classico diplomatico, che dormiva con loro, nella casa regionale dei Missionari saveriani e non è mai andato a cercarsi un hotel. “Mi dicono: È arrivato il nuovo ambasciatore. Io sento una pacca sulle spalle e vedo un ragazzo giovane che si presenta dicendo: Ciao, sono l’ambasciatore” è stato il loro primo incontro.

Il missionario, arrivato in Congo per la prima volta 25 anni fa da studente, è tornato nel 2004 a Kinshasa, dove ha trascorso dieci anni, per poi andare a Bukavu tre anni fa, dopo essere stato a Parigi per studio. Durante l’incontro avvenuto lo scorso sabato Padre Agostinis aveva conosciuto anche il carabiniere Vittorio Iacovacci. “Credo gli mancasse solo un mese per terminare il servizio in Congo e rientrare a casa. Aveva tutta la vita davanti” ha dichiarato. Il luogo dell’agguato, come ha spiegato il prete, è una zona particolarmente pericolosa. “Il Congo è un Paese difficile. Attraversare quel parco è pericoloso. Dove siamo noi c’è molta violenza, si spara anche in pieno giorno, ma nella gran parte dei casi si tratta di intimidazioni per furti, difficilmente le persone muoiono. Quella dove è stato ucciso Luca, invece, è una zona in cui ci sono diversi gruppi armati” ha aggiunto. Padre Agostinis si stava preparando a partire per Goma. “Non abbiamo paura. Partiremo con il primo battello in quattro missionari, per essere presenti e testimoniare che Luca era una persona che ha amato il Congo. Era anche un papà: voleva tornare da noi con la sua sposa fra un mese per fermarsi più a lungo” ha spiegato.