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Covid, aumentano i contagi nelle scuole: sono il 17,5% dei nuovi casi

Scuola

Quasi il 20% dei nuovi contagi sono stati registrati nelle scuole: diversi gli istituti chiusi a seguito della diffusione della variante inglese.

I dati elaborati dall’Istituto Superiore di Sanità suggeriscono che il 17,5% dei nuovi casi positivi sia rappresentato da minorenni, dunque da studenti: nei primi mesi della pandemia i contagi nelle scuole erano invece pari al 2-3% dei totale.

Contagi nelle scuole in aumento

Ciò vuol dire che un contagio su cinque avviene in ambiente scolastico. Una delle cause potrebbe essere ricondotta alla maggior contagiosità della variante inglese, già identificata in diverse scuole italiane dalla provincia di Milano a quella di Roma. Nella Capitale ogni giorno c’è almeno un istituto che si ritrova con le classi in quarantena a causa dei contagi: sono infatti già sei gli istituti chiusi per il virus, la maggior parte de quali per la mutazione britannica.

Nel Lazio ci sono poi tre città in zona rossa (Colleferro, Carpineto Romano e Roccagorga) a causa di focolai originatisi tra i più giovani. Stessa cosa in provincia di Perugia, dove la variante brasiliana si è diffusa anche nelle scuole, ma anche a Gussago (Brescia) dove dodici bambini di una scuola materna sono stati trovati positivi alla variante inglese. Altri focolai scolastici si registrano in Emilia-Romagna.

Non si esclude quindi che la diffusione del virus tra gli under 18 possa portare a nuove limitazioni. Resta anche da capire se sia opportuno vaccinare tutti gli insegnanti con i sieri AstraZeneca quando comunque under 18 non possono ricevere l’iniezione e il Covid continuerà a circolare nelle aule. Di qui il suggerimento del professor Roberto Cauda, Direttore di Malattie Infettive del Policlinico Gemelli: “Ormai gli studi che ci arrivano dai colleghi britannici confermano che la variante inglese si diffonde più facilmente tra i minori. Valutiamo, quanto meno, di ricorrere alla didattica a distanza alle superiori“.