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Galli: "In pensione dal 31 ottobre, farò il mio dovere fino alla fine"

Galli pensione 31 ottobre

Galli verso la pensione che scatterà il 31 ottobre: "Farò il mio meglio fine alla fine".

Massimo Galli, primario del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, è uno dei volti che più hanno caratterizzato l’ultimo anno segnato dalla pandemia. I suoi pareri scientifici non sono mai stati orientati ad una semplificazione della situazione, ma anzi hanno sempre portato con loro una valanga di lamentele da parte di chi pensava che il punto di vista del professore fosse orientato solo a terrorizzare le persone. La realtà è che Galli ha avuto spesso ragione, riuscendo ad avvisare sempre per tempo del possibile arrivo di nuovi scenari, ma altrettanto spesso nessuno gli ha dato ascolto. Una situazione frustante, lamentata dallo stesso Galli durante la sua ultima ospitata a Cartabianca su Rai 3. Galli ricorda poi che il 31 ottobre prossimo andrà in pensione e che pensava che avrebbe vissuto l’ultimo anno di lavoro con maggiore tranquillità.

Galli andrà in pensione il 31 ottobre

Farò il mio dovere almeno fino al 31 ottobre, quando andrò felicemente in pensione, ha detto il primario del Sacco di Milano aggiungendo poi: “I soliti giornali mi hanno massacrato nell’ultima settimana, avevo previsto che l’esplosione delle varianti del covid ovunque con focolai molto seri in alcune aree”. Galli rimarca dunque di aver avuto ancora una volta ragione e di essere stato, come al solito ignorato e addirittura schermito per le sue dichiarazioni.

“Ho vissuto l’Aids – continua l’esperto – nel suo momento peggiore, ho visto molte persone morire. Ma nel mio mestiere non ho mai vissuto una situazione come questa, con persone che muoiono con la fame d’aria. Quando mi danno del menagramo, penso ‘beh vorrei aveste visto quello che abbiamo visto’. A marzo eravamo eroi, a dicembre eravamo fastidiosi“. “Ma ci rendiamo conto di quello che sta accadendo di nuovo? Finché – conclude – non avremo la capacità morale di affrontare certi problemi, senza lasciare che bercino giornali e politici marciando sul negazionismo, andremo dove volete voi”.