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Covid, Toscana: le città che rischiano la zona rossa

Eugenio Giani

Per il momento in Toscana prevale l'arancione ma ci sono alcune città che rischiano la zona rossa a causa dei contagi da Covid.

La Toscana è in bilico tra la zona arancione e quella rossa. Sono giornate di incertezza per la settimana dall’1 al 7 marzo, che potrebbe anche far scattare la zona rossa in gran parte della Regione. La situazione al momento non è ancora definita, perché l’indice Rt di contagio è poco sotto l’1.25.

Città a rischio zona rossa

La zona rossa è quella che prevede le massime restrizioni, come il divieto di uscire di casa se non per lavoro, salute e necessità, ed è quello che potrebbe accadere in molte città della Toscana. La Regione sembra mostrare un notevole ottimismo, ma se dovesse riuscire a rimanere in zona arancione, diversi sindaci potrebbero decidere di stabilire delle mini zone rosse in alcune città. Sono diversi i sindaci che hanno già deciso di introdurre regole singole, che hanno portato alcuni luoghi della Toscana in una sorta di zona arancione scuro. In alcune zone, per esempio, sono stati chiusi i giardini pubblici a causa dei troppi assembramenti di bambini, adolescenti e genitori. “In un colloquio con il sindaco di Cecina (Livorno) ho visto e ho avvertito tutte le preoccupazioni per una crescita dei contagi negli ultimi giorni, e soprattutto per certe tendenze di contagio che si erano manifestate in alcuni luoghi, e abbiamo deciso che sarà zona rossa. Lo stesso processo, non vi anticipo dove perché ancora la decisione definitiva non l’abbiamo presa, potrebbe esserci per altri comuni” ha spiegato Eugenio Giani, presidente della Regione. Il bollettino giornaliero del 24 febbraio è stato di 857 nuovi casi positivi su 21.198 test, con un tasso di positività del 4.04%. Con gli ultimi contagi la Toscana ha superato i 150.000 contagi dall’inizio della pandemia, avvenuto un anno fa.

Negli ultimi 7 giorni la provincia di Pistoia ha raggiunto i 245 positivi ogni 100mila abitanti, tra le più alte in Toscana, dove la media regionale è di 146 ogni 100mila. Nel pistoiese i comuni con più casi sono Montale, Massa, Cozzile e Lamporecchio. Ancora più preoccupante è la situazione a Siena, colpita dalle varianti inglese e brasiliana. I casi di contagio settimanali sono il doppio della precedente, con 416 positivi ogni 100mila abitanti. I comuni più a rischio sono Monteroni d’Arbia, Sovicille e Sarteano. Per una settimana il comune di Cecina sarà la prima zona rossa della Toscana a causa di un focolaio di contagi, di cui 16 casi associati alla variante inglese. “A seguito dei numerosi casi che si sono verificati presso la Rsa Iacopini e presso la scuola elementare Marconi, sentite la Regione e l’azienda sanitaria, abbiamo concordato il passaggio di Cecina da domani in zona rossa per almeno una settimana” ha spiegato Samuele Lippi, sindaco di Cecina. Dario Nardelli, sindaco di Firenze, sembra più ottimista e pensa che la Toscana possa rimanere in zona arancione ancora per un po’. “Il meccanismo di circoscrivere zone particolarmente esposte classificandole come zone rosse può essere una buona alternativa a quella di trasformare l’intera regione in zona rossa. Ci sono situazioni differenti, anche tra provincia e provincia. Ad esempio in questi ultimi giorni Firenze ha un livello di contagio abbastanza importante ma non cosìcome Prato e Pistoia. La cosa importante è avere misure specifiche senza andare a colpire in modo generalizzato” ha spiegato Nardella.