> > Regioni chiedono chiusura delle scuole: il governo dice no

Regioni chiedono chiusura delle scuole: il governo dice no

Scuole chiuse

Le Regioni stanno chiedendo di chiudere le scuole, a causa della variante del Covid, ma il governo ha rifiutato la richiesta.

La linea di molte Regioni italiane è quella di chiudere le scuole, ritenute una delle principali cause di aumento dei contagi, soprattutto con le nuove varianti. Per il governo, però, scegliere la didattica a distanza ma richiedere l’apertura dei ristoranti a cena è un vero controsenso.

Governo contro chiusura scuole

Durante l’incontro tra governo e Regioni è emersa una divisione molto forte per quanto riguarda il tema delle scuole. Molte regioni, come Veneto, Puglia, Friuli Venezia Giulia e Campania, hanno chiesto di far valutare al Comitato tecnico scientifico l’impatto della scuola sulla situazione epidemiologica. Michele Emiliano, presidente della Puglia, ha proposto di tenere le scuole chiuse fino a quando si saranno vaccinati tutti gli insegnanti. Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali, ha spiegato che per il governo è un controsenso chiedere più aperture per le attività produttive e la chiusura delle scuole. Roberto Speranza, ministro della Salute, la pensa nello stesso modo. “Difficile parlare di chiusure delle scuole da una parte e di riaperture di attività commerciali dell’altra” ha dichiarato. Secondo il ministro la valutazione sulla chiusura delle scuole deve essere fatta di volta in volta, a seconda della situazione epidemiologica.

Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, ha spiegato che per stabilire aperture e chiusure serve un’evidenza scientifica che permetta di valutare l’impatto della scelta e prendere decisioni consapevoli. Secondo Michele Emiliano, se si vuole una scuola aperta bisogna procedere con i vaccini. “Nel giro di 20 giorni al massimo, se ci impegniamo, noi potremmo vaccinare tutto il personale della scuola ed evitare le eventuali accuse delle procure sull’inosservanza delle misure di sicurezza sul lavoro, avendo fatto tutto ciò che è possibile per evitarlo” ha spiegato. Luca Zaia, presidente del Veneto, ha spiegato di aver chiesto il parere del Cts sull’apertura delle scuole. “La scuola è una realtà sacra, quando decisi la chiusura parlai chiaramente di una sconfitta ma, se la guardiamo dal lato epidemiologico il Cts ci deve dire perché altre forme di aggregazione sono pericolose e la scuola no. Perché noi non siamo in grado di esprimere una valutazione scientifica” ha dichiarato. Il governo per il momento non vuole cedere sulla scuola, scegliendo la didattica a distanza solo ed esclusivamente nelle zone con i maggiori contagi.