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Alberto Genovese: “Nessuna violenza, donne consenzienti con sesso e droga”

Imprenditore

L’imprenditore Alberto Genovese, accusato di stupro e spaccio di droga, ha negato le violenze sessuali e ha spiegato lo schema esistente ai suoi party.

Nel corso di un nuovo interrogatorio, l’imprenditore Alberto Genovese ha ripetutamente negato di aver abusato sessualmente della modella 23enne che lo ha accusato di stupro. Le medesime argomentazioni erano state addotte dall’uomo anche in relazione alla violenza denunciata dalla ragazza di soli 18 anni, che ha poi decretato il suo recente arresto.

Alberto Genovese: “Nessuna violenza, donne consenzienti”

Alberto Genovese, imprenditore 43enne attivo nel settore fintech e co-fondatore di Facile.it e Prima Assicurazioni, si trova in carcere dal 6 novembre 2020, con le accuse di sequestro, violenza sessuale, lesioni e spaccio.

Dopo una prima denuncia per stupro segnalata alle forze dell’ordine dalla vittima appena 18enne, Genovese è stato recentemente incolpato anche di un altro abuso sessuale perpetrato ai danni di una modella di 23 anni, consumatosi a Ibiza nel mese di luglio.

A questo proposito, il 43enne è stato interrogato dal gip dopo la seconda ordinanza di custodia cautelare, in presenza dei suoi avvocati Luigi Isolabella e Davide Ferrari e della pm Rosaria Stagnaro per l’accusa. In questo contesto, ha ribadito che la modella e tutte le ragazze che decidevano di partecipare ai suoi festini assumevano droga volontariamente e, quando lo raggiungevano nella sua camera, vi entravano in modo consapevole e consenziente.

Ibiza, l’episodio di Villa Lolita

In particolar modo, durante l’interrogatorio svolto tramite Teams, ampio spazio è stato riservato alla ricostruzione degli eventi della serata trascorsa a Villa Lolita con la modella 23enne. In merito all’episodio, l’imprenditore ha dichiarato che la giovane donna avesse dato il consenso per una prestazione sessuale a tre, alla quale sarebbe stata presente anche la fidanzata di Alberto Genovese. I lividi riportati dalla modella, invece, sarebbero stati causati da forte stato agitativo indotto nella 23enne dalle droghe assunte che hanno costretto i suoi partner sessuali a tentare di immobilizzarla e rassicurarla.

Il 43enne, inoltre, ha raccontato anche di aver incontrato altre volte e in altri luoghi la ragazza, prima della vacanza a Ibiza.

Lo schema adottato ai festini di Genovese

Infine, Alberto Genovese ha illustrato lo schema seguito nei suoi party sregolati, dominati dalla cocaina, abitualmente fatta circolare dagli uomini.

Lo schema prevedeva un’organizzazione precisa e capillare: la droga, ad esempio, veniva disposta su dei piatti che circolavano tra gli invitati e offerta principalmente alle ragazze già avvezze alla loro assunzione. Le persone che partecipavano ai festini di Genovese, infatti, venivano suddivise in due gruppi tenuti separati tra loro e attentamente sorvegliati dai bodyguard. Un primo gruppo era composto da tutti coloro che sceglievano di consumare la droga distribuita mentre un secondo gruppo includeva coloro che non volevano fare uso di sostanze stupefacenti.

Le donne che decidevano di appartenere al primo gruppo, quindi, erano del tutto consapevoli di ciò che stavano facendo e a cui andavano incontro.