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Primi due morti della variante sudafricana in Alto Adige

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L'Alto Adige è in allerta per la diffusione della variante sudafricana: ci sono i primi due morti.

In Italia la variante sudafricana miete le sue prime vittime, si tratta di due persone morte in Alto Adige dopo essere risultate positive questa mutazione del covid-19 che desta grande preoccupazione nella comunità scientifica. Stando a quanto riferito dall’Azienda sanitaria all stampa, si tratterebbe dei primi casi di decessi italiani dovuti a questo ceppo, mentre ancora molto poco si conosce sulle vittime e sul loro stato di salute precedente alla malattia. Crescono poi anche i casi di contagio da variante sudafricana, con molti comuni che son0 isolati proprio per via di alcuni positivi accertati nei territori. È il caso di tutta la Provincia di Bolzano (il lockdown fino al 14 marzo per contrastare la diffusione della variante) e di altri comuni come Merano, Rifiano, Moso in Passiria e San Pancrazio, Lana, San Martino in Passiria e Malles Venosta dove per entrare ed uscire dal territorio serve un tampone effettuato al massimo nelle 72 ore precedenti.

Alto Adige, 2 morti per la variante sudafricana

Così come avviene per la variante inglese, anche quella sudafricana è contraddistinta da una maggiore contagiosità alla quale si aggiunge una possibile resistenza ai vaccini fin qui messi in circolazione. Tutto dovrà naturalmente essere confermato dai test scientifici, ma al momento le aziende farmaceutiche produttrici si stanno adoperando per intervenire sui sieri e renderli funzionali anche contro questa mutazione. Moderna ha già consegnato nuove dosi al National Institutes of Health degli Stati Uniti per permettere di fare test di efficacia e sicurezza, mentre Pfizer valuta la possibilità che si provveda ad una terza dose (anziché le due attuali) per impedire il contagio.

Allo stato attuale alcuni cluster della variante sudafricana sono stati individuati in Alto Adige, mentre un solo caso è stato riscontrato in Sicilia. Si tratta di un ragazzo di 32 anni di Mazara del Vallo, rientrato in Italia lo scorso 11 febbraio dopo aver lavorato per due mesi in Africa.