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La conferma dello Spallanzani: il vaccino russo Sputnik V è sicuro

Fiala Vaccino e siringa

L'Istituto Spallanzani di Roma ha rilasciato un parere riguardo al vaccino russo Sputnik V, all'interno del quale si esprime a favore del suo utilizzo.

L’Istituto Spallanzani di Roma rilascia le sue dichiarazioni sul vaccino russo Sputnik V, “ottimo profilo di sicurezza a breve termine e così quelli di immunogenicità che sono comparabili a quelli di vaccini genetici già autorizzati per uso clinico”, queste le parole nel dettaglio.
Bisogna adesso aspettare il consenso dell’Agenzia Europea del Farmaco per cominciare la distribuzione in Italia.

Spallanzani sul vaccino russo Sputnik V

Il tanto discusso vaccino russo funziona, cosi è stato confermato dal direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia. Questi ci tiene a specificare che ciò che hanno fatto è una valutazione indipendente in qualità di istituto di ricerca, le indagini sono state compiute a scopo medico e i risultati divulgati senza la volontà di intervenire su questioni politiche, sottolineando come il parere sia stato inviato al Ministero della Salute il 17 febbraio.

Nel dettaglio, da quanto si legge all’interno dell’articolo presente sulla rivista Lancet, questo vaccino “è caratterizzato da un approccio biotecnologico originale che utilizza due vettori adenovirosi differenti tra la prima e la seconda dose di somministrazione. I dati disponibili depongono a favore di un ottimo profilo di sicurezza a breve termine, paragonabili a quelli di vaccini genetici già autorizzati per uso clinico”. Questo significa che sarebbe possibile velocizzare la campagna di vaccinazione italiana riuscendo a raggiungere l’obiettivo preposto di realizzare l’immunità di gregge entro ottobre.

Nel frattempo aaumentano i paesi che stanno eseguendo le vaccinazioni utilizzando il vaccino Sputnik V, tra cui San Marino. Al momento sono 38, esclusi ovviamente i paesi comunitari e gli Stati Uniti.

Nonostante le lente procedure di approvazione, l’ultima parola per un eventuale utilizzo all’interno dell’Unione Europea l’ultima parola spetta comunque all’Ema.