> > Monitoraggio ISS, Rt a 1,06: la Lombardia resta in arancione rafforzato

Monitoraggio ISS, Rt a 1,06: la Lombardia resta in arancione rafforzato

Attilio Fontana

Secondo il monitoraggio dell'ISS, l'indice Rt è tornato sopra l'1. I governatori di Veneto e del FVG: "In zona arancione, situazione preoccupante".

Secondo il consueto monitoraggio dell’ISS sulla situazione epidemiologica italiana, l’indice Rt nazionale è tornato sopra quota 1 per la prima volta dopo 7 settimane, salendo a 1,06 (la scorsa settimana era 0,99). Questo il dato emerso nella mattinata di venerdì 5 marzo durante la riunione della Cabina di Regia.

Mentre si attende di conoscere la nuova mappa cromatica d’Italia, i governatori di Campania, Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno già anticipato il passaggio di fascia. Secondo quanto emerso dal report dell’ISS, la Lombardia resterà in arancione scuro, mentre il Piemonte passerà alla zona arancione. L’Emilia Romagna e la Campania entreranno in zona rossa, così come le province di Ancona e Macerata nelle Marche. Liguria e Lazio restano gialle.

Per l’ufficialità si attende l’ordinanza del ministro Speranza, prevista per la serata.

Fontana: “Lombardia resta arancione rafforzato”

Scongiurato il pericolo zona rossa per la Lombardia. A confermarlo è il governatore Attlio Fontana, che però mette in guardia dai pericoli della variante inglese che costringe ad “adottare il massimo livello di mitigazione” laddove “l’incidenza settimanale superi la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti. Un’iniziativa (quella della zona arancione rafforzata, ndr) da me già adottata ieri (4 marzo, ndr) con la decisione di rafforzare la zona arancione, inserendo oltre alla chiusura delle scuole anche altre restrizioni, come le visite a parenti amici e lo spostamento verso le seconde case e le situazioni che generano rischi di assembramento“.

De Luca: “Campania zona rossa”

Nella consueta diretta del venerdì pomeriggio il governatore Vincenzo De Luca ha annunciato che la Campania è “ormai in zona rossa perché il livello di contagio non si può più reggere. È evidente che bisogna prendere misure eccezionali. Siamo arrivati alla terza ondata in tutta Italia, per la Campania, da oltre una settimana registriamo sui 2.500 nuovi postivi al giorno che significa che dovremo fare il tracciamento dei contatti per almeno 25mila persone è evidente che in queste condizioni diventa impossibile“.

Sarebbe stato lo stesso presidente a chiedere alla Cabina di Regia e al ministro Speranza di inasprire le restrizioni, scagliandosi contro i sindaci che in alcune grandi città “non hanno fatto niente, anzi fino a qualche giorno fa incentivavano aperture serali senza esercitare alcuna forma di controllo“.

Per l’ufficialità, così come per le altre regioni, si attende l’ordinanza del Ministero della Salute.

Fedriga: “FVG arancione”

Dopo Zaia, anche Massimiliano Fedriga ha anticipato che “il Friuli Venezia Giulia da lunedì sarà zona arancione. L’anticipazione mi è stata fornita in via informale dal ministro della Salute Roberto Speranza“. Il cambio di fascia “è riconducibile non tanto all’indice Rt quanto al repentino e vistoso aumento dei contagi nel nostro territorio regionale che ci colloca a rischio alto“.

Il Veneto è in zona arancione

Il governatore del Veneto Luca Zaia ha nel frattempo annunciato che la regione è “in zona arancione. Me l’ha confermato il ministro e posso dirlo. Il dato che ci ‘spara’ in arancione è l’esempio della velocità del virus. E la proiezione dell’Rt verso la prossima settimana è assolutamente preoccupante“. Si attende l’ordinanza del Ministero della Salute per conoscere i colori delle altre regioni. A preoccupare è, in modo particolare, la situazione in cinque regioni tra cui la Lombardia, che da ieri è in zona arancione scuro e che ora rischia di diventare rossa.

Monitoraggio ISS, si attendono i nuovi colori

Peggiora dunque la situazione in Veneto, ma a rischiare le restrizioni più dure sono Emilia-Romagna, Campania, Abruzzo, Lombardia e Piemonte. Nella prima regione l’indice di contagio ha superato la soglia dell’1 e stanno crescendo i ricoveri in terapia intensiva. Nella seconda la zona rossa sembra inevitabile a causa della forte crescita del contagio connesso alle varianti, soprattutto quella inglese ritenuta più contagiosa. A tal proposito l’unità di crisi regionale ha anche disposto tamponi di massa nei comuni con più casi.

Ci sarebbe stata anche la Lombardia tra le regioni a rischio rosso, ma ieri ha giocato d’anticipo istituendo la zona arancione scuro. I territori attualmente gialli che temono di diventare arancioni sono invece Calabria, Lazio, Friuli-Venezia Giulia e Veneto (con 1.500 nuovi casi in 24 ore e un indice di contagio salito a 1,12). Tra le regioni in bilico vi è la Puglia dove l’indice Rt resta inferiore a 1 ma gli indicatori segnalano un rischio moderato. Lo stesso assessore alla Salute Pierluigi Lopalco ha ammesso che “per questo potremmo essere in arancione“.

Situazione incerta anche per il Lazio, il cui indice Rt si ferma poco sotto l’1 (0,98) e potrebbe rimanere in zona gialla, anche se alcuni indicatori suggerirebbero un inasprimento delle restrizioni.