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Covid, nuovo focolaio alle Molinette: sei contagiati

Covid, focolaio alle molinette

In Piemonte il coronavirus sta nuovamente assediando gli ospedali che sono sotto pressione per il continuo arrivo di pazienti con il virus.

Sei contagiati al reparto di oncologia delle Molinette. Un principio di focolaio, avvenuto circa dieci giorni fa. Il problema è che le riunioni ora sono continue, senza mai interruzioni: solo nel pomeriggio di ieri al pronto soccorso delle Molinette sono arrivati quindici pazienti, gravemente malati di polmonite interstiziale.

Focolaio alle Molinette

Nei giorni scorsi al San Luigi sono arrivate le ordinanze che hanno portato alla chiusura della week surgery, ossia la chirurgia leggera. Uguale alle Molinette, dove ieri mattina i direttori del dipartimento erano impegnati in alcune sedute create con l’obiettivo di stabilire dove saranno ricoverati i nuovi pazienti Covid. Come accennato prima, infatti, i dirigenti hanno dovuto affrontare il focolaio scoppiato in oncologia dove sono sei i pazienti risultati positivi. In verità in un primo momento queste sei persone erano negative, solo dopo si sono positivizzate. Come è potuto accadere? La risoluzione dell’incognita è stato oggetto di discussione non a caso ieri: l’ipotesi è che il contagio possa essere partito da una infermiera, la quale non è ancora vaccinata. 

Il nuovo commissario dell’emergenza Covid, Francesco Figliuolo, invita a craere quanti più punti vaccinali possibili: purtroppo, in Piemonte sono inseriti oltre 2.200 nuovi positivi.

C’è da dire, però, che il Piemonte è ben piazzato nella classifica delle Regioni con numero alto di dosi vaccinate, è la prima regione nel rapporto tra vaccinati e residenti: lo ha ricordato anche il presidente della regione, Alberto Cirio. Attualmente, i punti vaccinali nel Piemonte sono circa 130, ma si parla già dei prossimi allestimenti: dovrebbero, infatti, arrivare anche in strutture private. Il presidente di Aiop, l’Associazione italiana ospedali privata, Giancarlo Perla, dice che: “Partiremo dalla prossima settimana con due linee di vaccino, ogni centro avrà una capacità di 200-300 inoculazioni al giorno“. 

Necessaria la corsa ai vaccini

Tuttavia, la mobilitazione dei medici di famiglia, ai quali è stato affidato il compito di prenotare la vaccinazione ai over 80, va ancora molto a rilento. Sono stati, difatti, segnalati molti disagi all’Asl. Però, l’attenzione si sta già rivolgendo al tentativo di prendere come modello ciò che è stato testato già a Lagnasco e Scarnafigi, due paesi di Cuneo: i medici di famiglia questa mattina hanno vaccinato a domicilio in un solo giorno tutti gli over 80 con le dosi del vaccino Pfizer. A Torino la vaccinazione a domicilio partirà, invece, lunedì.

Ma ciò non toglie che l’Italia deve correre di più. Le varianti del Covid stanno facendo schizzare i numeri dei contagi. Dunque, il vaccino diventa davvero la prima vera arma che più aiutarci a sconfiggere il virus. Lo dimostrano bene i dati che arrivano dall’Israele, per esempio.