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Paolo Gaetani non ce l’ha fatta: morto il 43enne caduto dalla scala

Il 43enne monfalconese non ce l'ha fatta

Paolo Gaetani non ce l’ha fatta, morto il 43enne caduto dalla scala. Aveva battuto violentemente il capo a terra ed era stato ricoverato d'urgenza

Paolo Gaetani non ce l’ha fatta: il 43enne di Monfalcone caduto da una scala mentre lavorava nel garage di uno stabile a Trieste è morto all’ ospedale di Cattinara . Era stato ricoverato lì dopo l’incidente avuto a via Tivarnella. Era in condizioni gravissime e purtroppo il suo fisico si è arreso. Gaetani era fabbro e titolare della ditta Nuova Ofm. L’uomo lavorava con serrande e cancellate. Lunedì scorso era caduto da una scala da un’altezza di circa tre metri. Purtroppo nel tonfo aveva violentemente battutola zona occipitale della testa, quella posteriore. L’intervento a razzo di un’ambulanza avevo consentito un ricovero al pronto soccorso dell’ospedale di Cattinara in codice rosso. 

Paolo Gaetani non ce l’ha fatta, l’ipotesi del malore

L’Azienda sanitaria universitaria giuliano-isontina aveva avviato intanto indagini sull’accaduto, per accreditare l’ipotesi di un malore improvviso che avrebbe potuto determinare la caduta. Monfalconese doc, con percorso di studi ed amici, Paolo risiedeva da molti anni a Trieste. Ci si era trasferito dopo aver conosciuto sua moglie Elena che gli aveva dato una splendida bambina, oggi 13enne. Quello di Paolo è stato solo l’ultimo di una serie di  incidenti sul lavoro del 2021 iniziata il 7 gennaio.

La passione per la pesca e il ricordo degli amici

Nel 2019 aveva aperto una sua società. La sua grande passione era la pesca sportiva, come testimoniano gli amici Silvio Ruzzier e Stefano Marsanich. Il primo: “Ci siamo conosciuti qualche anno fa durante delle gare di pesca, eravamo nella stessa squadra. Era un bravissimo pescatore, sempre con il sorriso. La maggior parte dei suoi amici li aveva conosciuti grazie a questo hobby”. Poi Stefano: “Era una passione forte la sua, si era infatti comprato anche una barca. Lo ricorderemo sempre con il sorriso e per la sua grande disponibilità”. Giocava anche a calcio ed era una persona “solare, sempre sorridente” secondo sua sorella minore Samantha. “Era ben voluto e aiutava tutti. Ci si affezionava a lui per la sua attitudine positiva verso gli altri”.